Da quando, tra gli eventi di Gustamodena, è uscito “Il venerdì del maiale a casa da Beppe” mio marito gli sta facendo la corte più che a una bella donna. Lui va pazzo per cose tipo nervetti, cotiche e zampetti di maiale… Io solo a pensarci rabbrividisco, ma mi adeguo e, visto che è saltata la cena con gli altri a Carpi, telefono per chiedere se, essendo in due, uno solo può ordinare la cosiddetta maialata e l'altro può scegliere liberamente dal menù. La signora al telefono acconsente volentieri e anzi è gentilissima come pochi: può sembrare scontato che un ristoratore sia gentile nel trattare coi clienti, ma purtroppo credetemi non lo è.
Dopo la lezione in piscina, in modo da attenuare un poco i sensi di colpa , mi preparo in fretta e alle 21.00 circa siamo davanti al ristorante. Per chi non c'è mai stato: il locale si trova vicinissimo alla TAV, in aperta campagna, lungo una strada stretta e chiusa, ma è facile arrivarci grazie alle indicazioni. L'esterno è molto bello, si presenta come una vecchia casa di campagna ben ristrutturata, con un ampio cortile intorno dove, d'estate, si può cenare sotto i gazebo.
Noi, ovviamente, entriamo. Anche gli interni sono belli, spaziosi e curatissimi. Nulla di eccessivo, mi piace: pavimenti in cotto, bei soffitti in legno leggermente spioventi e con travi a vista, arredamento elegantemente sobrio. All'ingresso, accanto al bancone del bar, c'è un lungo tavolo che espone i prodotti del locale: tortelloni di diverso colore, tortellini piccolissimi, salumi, gnocco etc… Nella sala invece, sono esposte, posate qua e là , varie bottiglie di vino.
Il giovane gestore, suppongo, ci accoglie subito e ci fa accomodare al tavolo. La sala è abbastanza ampia, i tavoli sono ben distanziati tra loro e, complice il fatto che ci sono al momento pochi clienti, l'atmosfera è tranquilla. Su ogni tavolo, c'è un bel rametto con un'orchidea, delizioso! Sul tavolo centrale, invece, dove non ci si siede, troneggia un bel vaso di orchidee.
La prima impressione è senz'altro positiva. Visito anche i bagni: ampi, belli, pulitissimi.
Il gestore torna coi menù e ci chiede se intanto vogliamo dell'acqua. Nell'attesa, ci offre un calice di spritz fatto da loro, delicato e molto buono: cominciamo bene.
Mauro chiaramente vuole la maialata, io invece sfoglio il menù, ricco di proposte allettanti. Il gestore mi elenca i piatti fuori menù e per ognuno dice perfino il prezzo: quando si dice trasparenza!!!
Io, che da un po' di tempo ne ho voglia, chiedo se ci sono le tagliatelle di castagne. Risposta affermativa, evviva Ordino dunque tagliatelle di castagne condite con cinghiale e spolverate, se uno vuole, con ricotta. Nient'altro perché so già che attingerò dal piatto del maritino per il quale è previsto un menù di tutto rispetto.
Da bere, è comprensiva del menù una bottiglia di vino, un Lambrusco per l'esattezza; visto che io chiedo qualcosa di dolce tra i secchi, il gestore gentilissimo mi porta una bottiglia che non è compresa nel menù ma senza farmi pagare l'aggiunta. Si tratta di un Grasparossa di Castelvetro, cantina Vezzelli, stappato al tavolo, fatto assaggiare e… gradito molto. Insieme a vino e acqua, ci porta un cestino con panini fatti da loro, morbidi e squisiti, poi si comincia.
Arrivano gli antipasti per Mauro, ma anche a me viene portato un piatto vuoto (bei piatti bianchi e grandissimi) in modo che possa assaggiare comodamente, che carini! Infatti farò così e noto che le porzioni sono stratosferiche, altro che per uno, secondo me, visto che io mangiavo solo il primo, hanno aggiunto qualcosa per me, neanche fossi patita!
Gli antipasti consistono in:
- un vassoio di salumi ovvero mortadella, salame, coppa e pancetta, tutto saporito e accompagnato da pezzi di gnocco fritto, soffice e non unto, e ingrassato, alto, morbido e buonissimo;
- due fette di polenta con lardo alle erbe, molto gustose;
- insalatina di nervetti, non assaggiata, ma mio marito l'ha gradita molto.
Dopo gli antipasti, sarei già piena, ma arrivano i primi: per mio marito gramigna e salsiccia, pasta cotta al punto giusto e condita con un ragù ottimo senza panna (o con minima panna, in modo da non coprire la salsiccia); per me, le sospirate tagliatelle di castagne. Sono leggermente marroni, hanno un sapore delicato, tendente al dolce ma non troppo; la pasta è fatta in casa ed è ottima; il condimento non è semplice ragù, ma vi sono tanti pezzettoni di cinghiale mescolati alla pasta, da giù di testa. A parte mi viene portata una ricottina salata, da grattugiare a piacere sopra le tagliatelle, e i sapori si sposano perfettamente.
Porzioni abbondanti per entrambi, fin troppo, cedo un poco di pasta a mio marito.
Io ormai sono ultra sazia, ma cominciano ad arrivare tutti i secondi e Mauro chiede aiuto. Assaggerò qualcosina ma poco, perché proprio non ce la faccio. Il gestore a ogni modo continua a portare i piatti e per me piatti vuoti. Inoltre, a ogni portata nuova, cambia le posate a entrambi, un servizio eccellente. Anche i tempi di attesa sono perfetti.
Ma veniamo al cibo. Arrivano:
- stinco con patate al forno: lo stinco ha un bel colore rosa, è tenerissimo e saporito, le patate di accompagnamento sono cotte sapientemente e sono favolose;
- involtini di cotiche cucinate con mandorle: io non le ho assaggiate, mio marito ne ha mangiato un poco ma non ha gradito molto in quanto c'era troppo aglio; naturalmente è un parere personale, magari ad altri l'aglio piace;
- cotechino e purè: ottimi entrambi, il purè era di vere patate;
- zampetti lessi, portati con salsine a base di rucola e mandorle l'una e prezzemolo l'altra: a quella boccuccia santa del mio maritino sono piaciuti;
- per finire, una ciotola di terracotta contenente salsiccia e fagioli, ormai siamo troppo pieni per apprezzarla.
Tutto ottimo a detta di mio marito e in quantità esagerate, tanto che è avanzata tanta roba, purtroppo. A me dispiace sempre lasciare del cibo, ma era umanamente impossibile finire tutto.
Ormai siamo alle stremo delle forze, ma arriva l'ultima fatica alla quale non si può dir di no: il dolce Sarebbe solo per Mauro, ma anche qui il gestore ci porta un vassoio per due con una fetta a testa di ogni dolce: castagnaccio, crostata di amarene e belsone, tutto fatto in casa e si sente. Insieme al dessert, un bicchiere di malvasia, dolce e buonissimo, e un piattino di caldarroste, tanto per darci la mazzata finale. Che dire: ho assaggiato un poco di tutto, ma perfino io ho dovuto lasciar lì (incredibile, vero?!) perché non riuscivo a mangiare tutto e mi è dispiaciuto tanto, vista la bontà dei prodotti.
Durante la cena, esce dalla cucina lo chef, una signora affabile che passa tra i tavoli per salutare e accertarsi che vada tutto bene. A lei facciamo tanti complimenti sinceri.
Ci alziamo, decisamente satolli, e andiamo a pagare. Sorpresa finale, quanto mai gradita: solo 35 euro in tutto. Il menù per Mauro infatti costava 25 € tutto compreso e nulla a lui è stato aggiunto; le mie tagliatelle costavano a quanto pare 10 € (o 8 più il coperto), ma a mio avviso il gestore ha aumentato le porzioni del menù della maialata in modo che potessi mangiarne un po' anch'io e non mi ha fatto pagare nulla per questo, dall'antipasto al malvasia finale. Che dire: un ottimo servizio, che da solo vale i 5 cappelli, anzi desidero ringraziare pubblicamente il gestore e la giovane cameriera per il trattamento.
Se a questo aggiungiamo la qualità e la quantità del cibo, non posso dare meno di 5 cappelli.
Una serata a sorpresa, dopo l'appuntamento mancato , andata particolarmente bene, e un posticino dove torneremo sicuramente (dopo la dieta però, qui si mangia troppo)!
Imperdibile!!!
[Jimi Hendrix]
13/11/2010