Le tanto attese e sognate ferie sono terminate inopinatamente. Lasciamo ancora in giro per qualche giorno la valigia ormai vuota, riporla è un gesto troppo cruento.
Non reggo all'idea di cancellare senza rimedio l'ultima testimonianza delle giornate spensierate trascorse, mentre coltivo la vana e segreta speranza che, tenendola in vista, possa presto tornare utile.
Il pensiero è sempre lo stesso: fermate il mondo voglio scendere! Si ritorna alle concitate ore di un mosaico a cui, anno dopo anno, complice anche l'età, riesce sempre più difficile dare un senso.
Disposto anche a ricomporre la mia scala di valori, mi ritrovo di nuovo di fronte alla necessità di non rinnegare infine la mia identità fugacemente riapparsa nei giorni sereni, di non arrendermi del tutto.
Così come ogni anno, al termine del consueto abbraccio estivo con il mare, cerchiamo di ricreare l'atmosfera delle vacanze davanti a profumati piatti di pesce.
Affinché il giusto clima possa essere raggiunto in modo compiuto, è d'obbligo avere con noi amici in perfetta sintonia con il nostro sentire. Brunella e vonwild, come noi, hanno un vuoto da riempire, e non soltanto nello stomaco .
La proposta è allettante, si parte per scoprire un nuovo ristorante nella bassa, di cui vonwild ha sentito parlare piuttosto bene.
Le aspettative sono elevate, dal momento che il ricordo delle belle pietanze assaggiate al mare è ancora vivido. Attraversiamo l'interland carpigiano, da San Marino a Rovereto, e superiamo il ponte sul Secchia.
Dopo poco sulla sinistra raggiungiamo la nostra meta, che si annuncia sotto forma di una tettoia all'aperto con una ventina di tavolini con accesi piccoli fuochi anti zanzare, il tutto a ridosso di una ampio casale ristrutturato, sul retro un ampio e comodo parcheggio.
Entriamo nel casale ristrutturato, con in bella evidenza delle nuovissime travi in legno. Ci accoglie un ambiente unico molto grande, ben arredato, ma la temperatura all'interno non è molto confortante.
I nostri amici hanno prenotato all'esterno, ed una gentile cameriera ci sistema su un tavolo per quattro a ridosso della strada, seppur riparati da un pannello, e di fianco ad un altoparlante che diffonde della musica.
Il volume non è eccessivo, ma vicini come siamo, e considerato il contesto nel complesso molto tranquillo, chiediamo con cortesia di essere spostati.
La ragazza, con estrema gentilezza, e senza battere ciglio, unisce due tavolini nella parte più silenziosa della tettoia, distante dalla musica e dalla strada, dove ci accomodiamo con grande soddisfazione e riconoscenza: la serata non solo è salva, ma parte decisamente bene.
La ragazza bionda che ci ha assistito viene sostituita, sino al termine della cena, da una sorridente signora bruna, che si rivelerà anch'essa estremamente gentile e disponibile.
A terra notiamo altri apparecchi contro le zanzare, e la cosa direi che ha funzionato discretamente, visto che pur vedendone qualcuna in giro, non hanno creato allarmi particolari.
Come già chiesto al momento della prenotazione, ci viene confermata nel menù la presenza di piatti a base di cibo di mare. La scelta non è molto ampia, ma per il pesce non è necessariamente un segno negativo.
Come ci confermerà lo chef al termine della cena, la scelta di una qualità circoscritta di specie ittiche favorisce il ricambio e freschezza del prodotto proposto dal ristorante, che si contraddistingue prima di tutto per le pizze.
Ordiniamo una antipasto di cozze, due di alici marinate e, contemporaneamente agli antipasti, l'unico primo scelto: paccheri con alici, tonno e pomodorini.
L'arrivo delle cozze è stato salutato da esclamazioni di sorpresa per la quantità dei frutti di mare, serviti in una profonda e capiente scodella di ceramica. Ben pulite e condite con olio, aglio e prezzemolo, hanno formato un delizioso sughetto, che ha “attratto” l'interesse di tutti i commensali.
Sorpresa positiva anche per le alici, che sono risultate marinate in proprio dallo chef, una marinatura a base di limone e non di aceto, e al palato direi con poco o niente sale. Il risultato è stato molto apprezzato, per il sapore nel complesso molto delicato che ne è risultato.
Come avevamo richiesto, contemporaneamente è stato servito anche il piatto di paccheri, un pasta grossa tipica di Gragnano, molto comune ed apprezzata in Campania. Il condimento, a base di acciughe, tonno fresco e pomodorini, è stato apprezzato all'unanimità per il delizioso sughetto che ha generato.
Anche nelle mie preparazioni casalinghe uso mettere una base di acciughe, stemperate nell'olio, quando preparo i primi a base di tonno, un felice accostamento tipico della tradizione gastronomica salernitatana.
Grigliata per tre e una porzione di fritto misto per finire, il tutto accompagnato da due porzioni di patate al forno. Eccellente la quantità e la varietà del pesce presente in entrambi secondi, un prodotto risultato anche molto gustoso.
La grigliata, servita per tre, è risultata così formata: tre spiedini di seppia, tre gamberoni e tre scampi enormi, tre consistenti bistecche di tonno, un'orata ed una spigola di discrete dimensioni. Unico neo la mancata evisceratura dei crostacei.
Il fritto misto è risultato molto ricco di totani, gamberi e pesciolini di paranza molto saporiti. Anche le patate al forno, nella loro apparente ordinarietà come contorno, hanno fatto bella figura, risultando abbondanti, calde, croccanti e ben cotte.
Ulteriore nota di merito per la signora che ci serviva, che al momento di allontanarsi dal tavolo dopo aver servito i secondi, ci ha assicurato che in caso non fossimo rimasti soddisfatti avrebbe portato altro pesce alla brace.
Brunella, da esperta sommelier, ha scelto un vino che ha raccolto l'apprezzamento di tutti, uno spumante metodo classico dal gusto deciso e dal colore dorato, prodotto d'eccellenza delle cantine Casali di Scandiano: il Cà Besina, realizzato da uva spergola.
Dolce mattonella, sorbetto all'amarena, caffè ed orzo hanno aiutato il calare del sipario sulla cena, caratterizzata dalla consueta sagacia di vonwild e dalla precisa predisposizione della Brunella a fare di buon grado da vittima predestinata circostanza che ha aggiunto sorrisi e serenità al dichiarato desiderio di evasione.
Al termine della cena lo chef, Giancarlo Tabarroni, ci ha raggiunto al tavolo, raccontando della sua passata esperienza come aiuto cuoco di uno chef amalfitano, circostanza che ha sciolto ogni dubbio in merito all'origine dell'accostamento acciughe-tonno
Abbiamo anche avuto conferma dallo chef della precisa scelta operata sul menù di pesce, prima oggetto di serate a tema ed oggi sempre presente, che prevede una varietà limitata per garantire la freschezza del prodotto. Abbiamo anche visto servire molte pizze per una clientela non solo di giovani.
Alla fine soddisfatti per la qualità e l'abbondanza delle pietanze proposte dal ristorante, ci siamo avviati verso casa. Al pensiero che presto la tristezza avrebbe bussato alla porta delle mie disillusioni, mi sono detto che mai accetterò di avere il pelo sullo stomaco, meglio riempirlo di prelibatezze quando i crampi del quotidiano silenzio ai tanti perchè lo assediano.
Riepilogo del conto finale, pari a 130,00 euro:
Coperto euro 1,5 x 4
Cozze euro 7 x 1
Paccheri euro 12 x 1
Alici euro 6 x 2
Grigliata euro 15 x 3
Fritto euro 10 x 1
Patate euro 3 x 2
Sorbetto euro 1,8 x 2
Dolce euro 3 x 1
Caffè euro 1 x 2
Orzo euro 1 x 2
Vino euro 17 x 1
Acqua euro 1,5 x 3
Importi da ammirare perché li considero coerenti con una onesta politica dei prezzi, con una menzione particolare per il ricarico del vino.
Considerata la qualità e la generosità delle portate, la cortesia del servizio, abbiamo davvero mille buone ragioni per tornare. Bravi tutti, gestori, chef e camerieri.
Consigliatissimo!!
[Reginalulu]
27/07/2010
Un abbraccio