CHI: io e la mia dolce metÃ
QUANDO: una finalmente tiepida serata di maggio, dopo una bella passeggiata in centro a rimirar vetrine e ad assaporare il tepore quasi estivo, dopo giorni di pioggia!
DOVE: a Villa Lesignana, che si trova naturalmente a Lesignana, a un incrocio tra la nazionale Modena � Carpi e una stretta strada; è facilmente visibile per i cartelli e perché dà sulla strada; è una grande e bella villa di campagna, circondata da un giardino piuttosto ampio e ha un parcheggio in ghiaia, non grandissimo ma sufficiente.
PERCHE': della serie “ogni scusa è buona” Mauro mi propone di fermarci a cena fuori. Il giorno dopo deve essere ricoverato e nuovamente operato, di conseguenza non potrà concedersi un'uscita al ristorante per un bel po' di tempo. Accetto e prenoto, grazie al libercolo di GM con me (che brava giemmina sono!) posso telefonare al ristorante per prenotare, anche se non ce ne sarebbe stato bisogno visto che durante la settimana non c'è molta gente, ma non si sa mai…. Colgo l'occasione per avvertire lo staff di una cosa: il telefono fisso non c'è più, ora esiste solo il cellulare, per cui se volete rimuoverlo dalla pagina del ristorante…
COME: come ci siamo trovati? DIVINAMENTE! E' la seconda volta che ci veniamo, è la mia prima recensione di questo ristorante e siamo rimasti entrambi molto soddisfatti. Ma cominciamo dall'inizio.
AMBIENTE: come dicevo, è un'antica villa di campagna, esternamente è semplice ma elegante e ha intorno un bel giardino. Su un lato c'è il parcheggio, sull'altro c'è una bella fontana (durante la serata sentiremo il piacevole scrosciare dell'acqua), davanti all'ingresso c'è il giardino vero e proprio, con prati verdi e aiuole fiorite, il tutto è molto bello e suggestivo.
Gli interni sono curatissimi e raffinati. Non è enorme, ci sono due sale comunicanti, in entrambi ci sono tavoli ma nella prima ci sono anche il bancone bar, divanetti e mobili vari; la seconda è invece interamente occupata da tavoli tondi e rettangolari di diverse dimensioni. Non ci sono molto coperti, ma con la bella stagione volendo si può mangiare fuori, infatti ho visto tavolini sia all'ingresso che davanti alla fontana, sotto l'ampio portico.
Tornando agli interni, tutto è arredato con estrema cura: alle pareti sono appesi due begli arazzi e due grandi specchi; dal soffitto riccamente decorato pende un sontuoso lampadario in ferro che mi piace molto; nelle vetrinette ci sono statuine di elfi, gnomi, etc; vi è persino un grande mappamondo a terra. I tavoli, circondati da comode poltroncine, sono apparecchiati con eleganza: tovaglie candide, belle posate (tre forchette e due coltelli per commensale), bicchieri per acqua e vino, fiori al centro se il tavolo è sufficientemente ampio, bellissimi sottopiatti decorati con decoupage… potendo, mi porterei via volentieri uno di questi sottopiatti, come anche il mappamondo, il lampadario…
SERVIZIO: molto cortese, efficiente ma informale nonostante il luogo. Uno si aspetterebbe camerieri in divisa scura, invece ci accoglie Moreno, il gestore, in jeans e camicia, con un bel sorriso e la parlantina facile. Ci piace il suo modo di fare, mette subito a proprio agio. Quando arriviamo noi sta scartando delle tartarughe di cera appena arrivate molto graziose, così me le mostra e mi parla della signora che le crea; poi ci accompagna al nostro tavolo e per tutta la cena si occuperà di noi in modo veramente gentile e simpatico. C'è da dire che ci siamo solo noi, per cui siamo “coccolati” a dovere. Avremo la sala tutta per noi, con una piacevole musica classica di sottofondo e lo scrosciare della fontana. Veramente romantico!
Solo sul finire della cena, arriveranno prima due donne, dell'est europeo, giovani, alte e biondissime, poi due uomini, latini e dotati decisamente di anni e pancia in più.
Moreno si destreggerà abilmente tra noi sei, unico cameriere (suppongo però che quando è pieno il personale aumenti), mentre la moglie, se ho capito bene, sta ai fornelli. Complimenti anche a lei per la sua cucina!
ORDINAZIONI: non c'è un menù cartaceo, o almeno noi non l'abbiamo visto, perché il bravo Moreno ci elenca tutti i piatti a voce. Da un lato la cosa può andar bene, dall'altro non si possono vedere i prezzi. Moreno ci dice che ci ha preparato un antipasto, gentilmente offerto, nell'attesa che siano pronti i nostri piatti, e inoltre ci offre un prosecco delizioso come benvenuto.
Noi ordiniamo un bis di primi, dietro mia insistenza visto che voglio assaggiare sia i tortellini in cialda di parmigiano sia il risotto alle fragole; seguirà un secondo che ci divideremo, filetto di manzo al lambrusco, e un solo dolce indovinate per chi?
Da bere, una bottiglia d'acqua gassata. Moreno ci chiede se gradiamo del vino, Mauro rifiuta, io tentenno, allora il gestore mi propone di continuare col prosecco e io accetto volentieri. Nel corso della serata mi riempirà il calice altre tre volte credo.
L'antipasto consiste in un tagliere con piccoli pezzi di gnocco fritto, veramente morbido e buono, e fette di prosciutto crudo e mortadella, squisiti.
I tortellini, presentati in una cialda croccante e saporita, sono fatti a mano, sono piccolissimi e teneri, il ripieno è fenomenale e la panna che li condisce non copre i sapori anzi li esalta. Fra i tortellini più buoni mai mangiati, peccato fossero pochi, o meglio giusti trattandosi di un bis.
Il risotto è più abbondante, è di colore rosa, è condito con fragole e champagne e il sapore che ne risulta è particolare ma gradevole; a decorazione, una fragolona dolcissima.
Ormai sazi, ci dividiamo il filetto, che Moreno ci porta già diviso; e meno male che era uno, la carne è tanta e spessa e immersa in un denso sughetto al lambrusco. Il gestore ci avverte che è la specialità della casa ma qui oltre ai classici manzo e agnello cucinano anche animali più “esotici” come l'antilope (l'avevo provata l'altra volta, è tenerissima e buona), il bisonte, e chissà cos'altro!
Io rimango soddisfattissima della mia scelta: la carne è davvero tenera e succulenta, la salsa è tanto buona che ignominiosamente faccio la scarpetta per non lasciare nel piatto tutto quel ben di Dio.
Moreno insieme al filetto ci porta un cestino con pane a fette, soffice, e un vassoio di patate al forno, non richiesto (ce lo ha messo nel conto ma secondo me bisognerebbe chiedere prima) e comunque assai gradito: patate grosse, morbide, ben cotte, le abbiamo mangiate tutte.
Per finire, non può mancare il dolce, che ci dividiamo come sempre in parti quasi uguali: due terzi a me
Vado sul classico e scelgo salame al cioccolato. Ci viene portato un gran piatto di vetro con sopra tre grosse fette di dolce con poco zucchero a velo e a parte una crema gialla guarnita con cioccolato e amarena, veramente bella la decorazione arabescata! Si può mangiare il salame da solo o con la crema, in entrambi i modi è fresco, tenero e sodo al tempo stesso, e buonissimo. E' fatto semplicemente con cacao amaro e grossi pezzi di biscotti secchi, come lo faccio io; anche la crema è strepitosa.
CONTO: ormai sazi (e vorrei vedere ), andiamo a pagare senza prendere altro e rifiutando i caffé e gli amari gentilmente offerti.
Il conto totale è di 60,50 euro, arrotondato a 60, così suddiviso:
2 coperti euro 5 (visto l'ambiente, sono pure pochi)
2 bis di primi euro 24
1 secondo euro 18
1 contorno euro 3,50
1 dessert euro 5 ( forse un po' caro, ma li merita)
1 acqua euro 2
1 calice di vino (in realtà saranno almeno tre) euro 3
CAPPELLI:: non posso che consigliarlo. Secondo me è adattissimo per una cena romantica o per ricorrenze particolari, magari per cene di lavoro, meno per compagnie numerose e rumorose, in quanto l'ambiente invita alla calma e ai toni pacati.
Io ci torno di sicuro, sono curiosa di provare gli animali di terre lontane. 5 cappelli meritatissimi!
Imperdibile!!!
[Giorgia82]
03/06/2010