Dopo aver fatto (con fatica: mezzo metro di neve ...) la rotta in giardino a causa della nevicata incredibilmente abbondante di martedì notte, riesco agevolmente ad uscire con l'auto alla volta di Mantova. Il viaggio è piuttosto disagevole. Lo spazzaneve non è stato molto efficace: interi viali in città sono addirittura chiusi con transenne (mai visto, ch'io ricordi!), le strade abbondantemente innevate, denso strato di neve e ghiaccio alle rotonde, ghiaccio anche sulla corsia di sorpasso: ho il 4X4, ma non le gomme termiche, e ... la cosa a tratti 'si sente', specie in velocità. Arrivato in città, amici la sera mi dicono che a Modena è ripreso a nevicare, e forte, domani debbo essere di nuovo qui: mi fermo per la prima volta in albergo per la notte, inutile rischiare.
Si pone così il problema della cena: ricordo di avere mangiato, negli anni, più e più volte in un "locale carino", leggermente decentrato, semplice ma accogliente. E' direi qualche anno che non ci vado: mi ci reco a piedi, un mio studente caritatevole mi accompagna. A Mantova è tutto vicino: dalla zona della stazione in 15 minuti siamo già lì.
Sulla porta di un edificio d'epoca in una piccola stradina non troppo lontana dal centro, sopra la scritta "trattoria", l'insegna in ferro battuto recita a gran caratteri: "vino", e sopra, sempre in ferro, le figure di un cavallo bianco e un cavallo nero.
Il locale è rustico, bei pavimenti nuovi, soffitto a cassettoni, mobilio anni '60 in legno scuro, orologio a pendolo, il tutto molto 'caldo', molto semplice, molto "mantovano".
D'estate è possibile mangiare in un giardino piuttosto grande con alberi e fiori (ricordo gli zampironi ...).
Arriviamo prima delle 20 e, dopo un certo periodo di attesa, ci fanno sedere in un tavolo per quattro dove staremo molto comodi.
Vi troviamo già piccoli panini attorcigliati accomodati entro un vero setaccio da cucina: molto bello, molto rustico!
Il menù è quello di sempre: poche cose ma buone e tradizionali. Ricordo, oltre ai piatti presi da noi, il sorbir d'agnoli, lo stinco al forno e i lessi misti, la sbrisolona.
Ordiniamo un'acqua naturale e il solito, ottimo, vino lambrusco della casa, tasso alcoolico 11°, prodotto a Gonzaga.
Decidiamo di assaggiare il misto di primi piatti, tradizionalmente composto da: tortelloni di ricotta ed agnoli al burro, maccheroni rigati allo stracotto. I primi due vengono serviti in vassoini a parte con cucchiaio, i maccheroni invece nella classica zuppiera con mescola forata che ben ricordavo, molto confacente con l "atmosfera casalinga" che pervade il locale.
Le quantità sono abbondanti. Sia io che l'altro commensale, mantovano verace, troviamo tutto veramente molto buono e casereccio, sia la pasta che ripieni e condimento.
I maccheroni sono veramente squisiti! Sui primi due piatti un solo piccolo appunto: siamo entrambi abituati ad una maggior quantità di condimento, burro fuso, e per i tortelloni anche di amaretto.
Resisto, qui, alla tentazione di prendere il mio adorato bollito misto in favore dello stracotto con polenta gratinata, buonissimo, dolcissimo, morbidissimo, abbondante e ben condito ! L'altro signore prende il cotechino, che trova ottimo ed aromatizzato al punto giusto (bisogna che rieca a trovare una salumeria dove aquistarne uno simile ...) e un contorno di spinaci, non essendo disponibile purtroppo il classico purea di patate.
Nonostante l'abbondanza della portata non resisto, e ordino pure una sola porzione della tradizionale mostarda (con un pezzetto di grana che ci viene proposto) che assaggiamo entrambi (più io, a dire il vero che l'altro ...) trovandola molto buona, anche se la mostarda decisamente più piccante e le mele (o pere) più consistenti e meno macerate nel condimento di quanto fossimo abituati.
Per finire prendiamo una porzione per ciascuno di torta elvezia, direi la regina dell'arte dolciaria mantovana, non prodotta direttamente dal locale, ma molto buona, anche se con un po' troppo liquore che la rende tra l'altro a mio avviso più morbida del dovuto.
Il servizio è familiare e cordiale.
Ci portano infine il conto: 75,50€, che trovo un poco più salato di quanto ricordassi, complice anche il prezzo del vino (11€) che non mi aspettavo e ritengo un poco eccessivo, considerando anche che si tratta di un (pur davvero buonissimo) vino della casa.
Nonostante questa marginale considerazione, ritengo che la votazione 'giusta', per l'ambiente, l'atmosfera a me particolarmente gradita, la qualità e la quantità dei cibi (i maccheroni e lo stracotto sono da 6 cappelli ! ...) e la loro genuinità, nonchè la qualità stessa del vino, sia senz'altro di 4 cappelli.
Consigliatissimo!!
[joy]
13/03/2010
Di dolci mantovani mi ricordo oltre alla ben nota sbrisolona, la torta delle rose, niente male...