Oggi (07/12/09) è un giorno raro... sono a casa dal lavoro e lo è anche mia moglie, quindi decido di dedicare la giornata a lei dato che nostro figlio è dai nonni.
Usciamo di casa abbastanza tardi con l'intenzione di avvantaggiarci con l'acquisto dei doni natalizi; ci incamminiamo per il centro di Modena, la giornata è finalmente invernale, piatta, grigia e monocromatica con una piogerellina fastidiosissima che ricorda quanto possa essere umida la nostra regione. Mi vien voglia di andare a pranzare in trattoria dove ritrovare il clima e i sapori di quando ero bambino, una trattoria d'altri tempi. Sono le 12,30 ed appena condivido con mia moglie questa idea nostalgica lei immediatamente accetta. Ci dirigiamo verso Ermes anche se privi di speranze, ed infatti come immaginavo è chiuso (oggi è giorno di ponte!).. senza indugi mi dirigo a gran passi verso la Trattoria Aldina da cui manco da ben 3 anni. Così posso provare la nuova gestione!
L'ingresso della trattoria è sempre quello di fronte al mercato di via Albinelli.
Saliamo le scale e con la sensazione di entrare in casa di qualcuno spingiamo la piccola porta a molla per accedere alla trattoria, ma un gruppetto di persone in attesa di essere accomodati ci impedisce un agevole ingresso. Spingendo un po' riusciamo ad entrare ed onestamente quella porta non dà solo l'accesso alla trattoria ma è un vero e proprio portale per un viaggio nel tempo... mi sembra di essere precipitato in uno di quegli splendidi documentari di Mario Soldati. Nulla è cambiato tutto è rimasto fermo a 60 anni fa e sembra di vedere le cose in bianco e nero. La nuova gestione non ha cambiato nulla ed è una scelta che condivido.
La sala è ordinata, piuttosto buia, con pochissime lampadine dalla tonalità gialla accese e una malinconica luce che filtra dalle finestre che danno sul mercato. L'arredamento è degno di un documentario dell'Istituto Luce con la cucina proprio di fronte all'ingresso al cui interno si vedono diverse persone che vi operano con movimenti collaudati e consumati dal tempo. Sono incantato ed assaporo quel clima anacronistico, ma allo stesso tempo rassicurante.
Una cosa che subito mi salta all'occhio è l'incessante e rodato avanti indietro che i camerieri senza sosta compiono fra tavoli e cucina che sforna pietanze senza sosta, piatti fumanti, abbondanti ed invitanti. I clienti che già mangiano ai tavoli danno la netta impressione di apprezzare e sembrano felici: che bella sensazione.
Dopo un quarto d'ora di attesa veniamo fatti accomodare in un tavolino nell'ultima saletta, dove una signora sta provvedendo a sgombrare i tavoli lasciati dai precedenti commensali. Il tavolo viene prontamente apparecchiato e dopo una decina di minuti la signora riappare per la raccolta della prenotazione. Non ha molto tempo, ma il suo fare è educato anche se logicamente privo di smancerie; ci illustra alcuni primi piatti, ma dopo alcune proposte rimane in sospensione come se dovessimo sapere da noi le cose che c'erano pronte in cucina.. un po' smarriti chiediamo se hanno delle lasagne e alla risposta affermativa ne ordiniamo una porzione a testa. Ora i secondi, la signora dice un tre o quattro proposte, poi rimane nuovamente in sospensione, ma ormai abbiamo capito il meccanismo e quindi mia moglie chiede una cotoletta ed io (incrociando le dita) ho chiesto del cotechino con fagioli ed anche purè di patate, il cotechino naturalmente c'è ed io sono salvo!
Mezza di naturale e mezza di lambrusco Prà di Bosso che a mia avviso è sempre una garanzia.
Ci viene immediatamente portato al tavolo vino e acqua con anche il Parmigiano grattugiato e un cestino con dei panini e qualche fetta di ottima pagnotta al grano duro.
Le lasagne sono servite in una ventina di minuti, bellissime, fumanti ed abbondanti. Mia moglie parte immediatamente a mangiare io invece da appassionato di cucina quale sono mi soffermo a valutarle: la porzione è davvero abbondante, la sfoglia verde è ricca di spinaci non troppo sottile, gli strati sono almeno 8 tutti ben conditi e sopra una leggera besciamella velante rosa con una cucchiaiata di ragù proprio come costumava una volta! All'assaggio sono piuttosto sapide, ma equilibrate, i sapori si fondono perfettamente. La cottura è perfetta così come la temperatura di servizio. Davvero una lasagna che da sola giustifica il viaggio.
Io e mia moglie conversiamo tranquillamente, davvero appagati dalle lasagne e il Prà di Bosso è un vino perfetto. Dopo una ventina di minuti arrivano la cotoletta ed il cotechino. Assaggio subito la cotoletta di vitello che viene servita a mia moglie, la carne è tenerissima giustamente dolce, nella frittura è percepibile il gusto del burro, la panatura è dorata alla perfezione, alta e croccante. Il cotechino mi è stato portato in un piatto con dei fagioli di spagna in umido e del purè di patate, poi al primo assaggio credevo di perdere conoscenza: non mangiavo un cotechino così da anni. Colore perfetto, temperatura di servizio perfetta bello colloso, saporitissimo, succulento con le spezie percepibili una ad una. Un cotechino da vero maestro, memorabile.
Non ho preso null'altro ne dolci ne caffè per non perdere il sapore ed il ricordo del cotechino.
Che dire. La nuova gestione è entrata in punta di piedi se e non lo avessi saputo non lo avrei mai sospettato. Non è facile portare avanti un istituzione come l'Aldina dove la maggior parte degli avventori è clientela abituale e dove la cucina è quella rassicurante ma rischiosa della tradizione. I piatti sono Cucinati, e le materie prime davvero freschissime.
I 36 Euro del conto per due lasagne, una cotoletta, un cotechino con due contorni una mezza d'acqua e una mezza di lambrusco mi sembrano ben spesi, con quella qualità sono certamente ben spesi. Un esperienza che ricorderò con piacere molto a lungo.
Consigliatissimo!
Consigliatissimo!!
[barbe]
08/12/2009
Che atmosfere!
Bella recensione e nick che mi ispira simpatia
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