Era da un pò che non tornavo alla Bonissima, ma ieri l'occasione era troppo ghiotta per rinunciarvi, così io, Raingirl e altri tre amici abbiamo deciso di fare un salto in questa magnifica osteria di Via Masone, pronti a rinfrancare i nostri corpi infreddoliti dall'ingeneroso e piovvigioso clima.
Arriviamo all'una e mezza (sotto prenotazione) e veniamo subito accolti con una piacevolmente spartana gentilezza da uno dei fratelli, che ci fa accomodare in un tavolo imbandito, separato dal resto della sala da un imponente scaffale di vini ed alcolici.
La location del tavolo è assolutamente perfetta e molto intima e, nonostante non si stia molto larghi, i movimenti non sono minimamente impediti da nessun ostacolo.
L'oste ci porta con un sorriso i menù e, poco dopo, finito il consilium degli astanti, ripassa per le ordinazioni.
Io scelgo gli immancabili bucatini all'amatriciana, altri due amici optano per le meravigliose tagliatelle con culatello in vellutata di asparagi e per gli altri due un prosciutto di praga alla griglia con aceto balsamico ed un piatto di tortelli ricotta e spinaci con burro e salvia.
Da bere chiediamo due belle bottiglie d'acqua fresca (il cambiamento della temperatura dall'esterno all'inteno è veramente esponenziale ).
Qualcuno fa un salto in bagno per lavarsi le mani, incrociando con lo sguardo l'assolutamente spassosissimo cartellino appeso ad un armadio dell'altra sala ("Ginecologo amatore") .
Siamo di nuovo riuniti a tavola ed il carnevale della bontà ha inizio.
Per primi arrivano i miei bucatini, belli caldi, piccanti il giusto, con un sugo rosso prelibato, addolcito sapientemente dai rosei tocchetti di pancetta.
Il parmigiano si scioglie velocemente in quel favoloso "Mar Rosso" del sapore, arricchendo ulteriormente un piatto già di per sè riuscitissimo.
Il prosciutto di praga è come al solito ottimo e le sue morbide carni grigliate sono ammantate da un dolcissimo e denso aceto balsamico.
I tortelli riscuotono un notevole apprezzamento, così come le tagliatelle, su cui vengono sapientemente tagliuzzate le quattro grosse fette di culatello, che giacevano sotto alla verde boscaglia del dolce sugo d'asparago.
Queste prelibatezze vengono divorate e non vengono fatti prigionieri, come giustamente facciamo notare all'oste.
Come i più barbari e sanguinari generali, spazziamo via tutte le portate con il bramoso esercito del nostro appetito.
Scherziamo un pò con l'oste, mentre decidiamo di prendere tre porzioni di frittelle di fiori di zucca e tre di spiedini di gamberi e lampuga, assieme ad un'altra bottiglia d'acqua naturale.
Ormai sono passate le due e siamo rimasti gli unici in sala, quindi il servizio è ancora più diretto e caloroso.
Dopo una decina di minuti arrivano due enormi piatti pieni di succulenti dovizie gastronomiche.
La festa della prelibatezza riprende
Le frittelle sono enormi, di forma quasi ovoidale e racchiudono un filante cuore di mozzarella, con una piccola acciuga nel bianco nucleo.L'untuosità non è eccessiva ed il sapore è dato da una sfiziosa combinazione, che stuzzica piacevolmente il palato.
Gli spiedini (tanti e piccoli) creano una dorata collina (citando le "golden hills" di Leonard Cohen) sulla bianca terrina, che sostiene tutto il peso degli abitanti del mare.
I gamberi sono di medie dimensioni e molto delicati, avvolti da una croccante e squisita impanatura, che ricoprirà anche le meravigliose lampughe.
Verso le tre (ora in cui il locale è tenuto a chiudere ) finiamo tutto quello che è sul tavolo e ci viene offerto un giro di amari (due Montenegro e dei leggeri liquori alla cioccolata per le signore).
Brindiamo al meraviglioso pranzo, che senz'altro ripeteremo presto .
Il conto finale è di sedici euro a testa, come al solito ottimamente spesi, visto che usciamo completamente sazi ed appagati.
Ovviamente ribadisco il mio consiglio per l'Osteria, il cui nome è totalmente indicativo della sua qualità.
Saluti
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Rainman
Imperdibile!!!
[Rainman]
17/09/2009
Piovvigioso è da interpretarsi con "piovigginoso"