Mi è sempre piaciuta Sestola, fin da quando avevamo la casa a Pian del Falco anni fa.
Ora che mi sono spostato a circa mezz'ora dal paese, ci capito più raramente, ma quando succede è sempre un piacere fare un giro per il centro.
D'estate, poi, che tutti i negozi sono aperti fino a tarda sera, è ancora più bello.
Dopo tante soste per ottimi aperitivi alla Taverna, questa è la prima sera che decido di provare la cucina di Jean Paul.
Arriviamo verso le 20.30 senza aver prenotato.
Il locale è quasi pieno, ma grazie al gazebo direttamente in strada (esclusivamente pedonale) i posti non mancano.
Possiamo scegliere se stare fuori o dentro e noi, visto il fresco, decidiamo di rimanere al coperto.
Nel giro di pochi minuti il tavolo è pronto.
La Taverna si suddivide in due sale. La prima, all'entrata, dove c'è il bancone per la mescita, è ideale per consumare un aperitivo veloce.
La seconda, invece, è la vera sala ristorante, con sei/sette tavoli circa, per una ventina/trentina massimo di coperti.
Bello l'ambiente, in sasso, con luci soffuse, bottiglie ovunque, musica jazz di sottofondo ad un volume ideale.
Appena messi comodi, diamo un occhio al menù.
Siamo tentati da diversi piatti, molti a base di porcini, altri di cacciagione.
Ordinata l'acqua, che ci viene portata subito insieme ad un vassoio di crescenta con olio a crudo e parmigiano a parte (ottima), ecco arrivare Jean Paul a prendere le ordinazioni.
A voce ci informa che come fuori menù c'è anche del tartufo nero.
Un po' perchè è la prima volta che ceniamo lì, un po' perchè ci fidiamo, decidiamo di dargli carta bianca e di fargli preparare un menù di degustazione come meglio crede.
In abbinata, non prendiamo una bottiglia, ma anche in questo caso optiamo per una degustazione di singoli calici abbinati ai piatti secondo la sua preferenza.
La scelta risulterà eccellente.
Partiamo con un antipasto di petto d'oca con scaglie di tartufo, insieme ad un Bellavista Cuvée Brut.
Incredibile. Un petto d'oca ottimo, con un interno morbido di patè. Sicuramente il piatto della serata, a pari merito con il primo.
Eccellente il Bellavista.
Come primo piatto, tortelloni di ricotta con scaglie di tartufo.
Sublimi. Il ripieno è morbidissimo, di ricotta, la consistenza della sfoglia è perfetta.
Fra i più buoni che abbia mai mangiato.
Questa volta l'abbinamento è con un piacevole Soave Classico Coffele.
Il secondo piatto si rivela essere una tagliata di manzo, servita con patate al forno e radicchio, il tutto impreziosito dalle immancabili scaglie di tartufo.
Come per gli altri piatti, il tartufo non solo si rivela profumato, ma anche ben saporito.
La carne è ottima, condita con un filo di olio a crudo eccellente.
Ottime le patate, che scopriamo esser preparate secondo una classica ricetta rivisitata di Escoffier (lessate, tirate via prima della completa cottura, tagliate a dischi, guarnite con panna e formaggio e finite di gratinare in forno).
Il vino servitoci è uno Syrah Achelo 2007 La Braccesca, molto "ruffiano", ma perfetto con il secondo.
Terminiamo con due dolci, una zuppa inglese memorabile e dei cantuccini serviti con un calice di Sautern.
Ci accomodiamo alla cassa per pagare dopo una cena durata poco meno di due ore, nella quale abbiamo anche avuto l'occasione di scambiare quattro chiacchiere insieme a Jean Paul sulla cucina francese, sui vini, sulla rivalutazione di Sestola e, non per ultimo, su Proust
Il conto totale è di 40 euro a persona, che abbiamo speso più che volentieri, visto il tipo di cena e quello che abbiamo bevuto.
Ultime due chiacchiere di rito, durante le quali ci viene offerta un'acquavite eccellente, e ce ne torniamo per Corso Libertà in mezzo al fresco di metà agosto.
Secondo me, un locale imperdibile a Sestola.
Imperdibile!!!
[g.falconline]
19/08/2009
Ci toccherà conoscere presto questo locale, se non vogliamo rendere più penosa l'attesa e compromettere la ricerca del tempo perduto!