Come si può prescindere dalla bellezza della vita?
Come è possibile formulare un giudizio senza essere vittime delle emozioni che ti passano sulla pelle?
Come posso fare a separare ciò che mangio da ciò che vivo?
Una cena o un pranzo non possono ridursi ad essere un mero ammasso di scariche elettriche sulle papille gustative o solo ad una disamina tecnica dei gusti delle pietanze che ho ingurgitato.
Sarebbe come ridurre il sesso a centimetri o taglie di reggiseno (che comunque a noi non fanno schifo ), oppure giudicare un film solo dalla tecnica di recitazione degli attori senza considerare l'emozione che ti suscita la storia.
In questo caso, la bravura degli attori contribuisce a rendere ancora più emozionante il film, come la bontà di un piatto serve a rendere più emozionante una cena.
Per questo motivo, come posso non considerare l'emozione semplice di trovarmi a tavola con due amici conosciuti da poco e con i quali, per una strana combinazione astrale si è instaurata, sin dalle prime volte che ci siamo visti, una complicità splendida che ci permette di sentirci come se ci conoscessimo da anni.
Merito, probabilmente, di passioni simili, educazione simile, età simile, stupidisia simile
Dopo aver fatto il viaggetto sulla DeLorean di Kava, ed aver affrontato strade dove anche Colin McRae avrebbe avuto alcune piccole difficoltà , arriviamo ad Acquaria e Cà Cerfogli è assolutamente un borgo meraviglioso.
Entri in questa casa incantata e ti aspetti quantomeno che ti chiamino Messere oppure che qualche losco figuro ti sfidi a singolar tenzone apostrofandoti come fellone!
Sembra proprio di fare un tuffo nel tempo.
E poi, se non bastasse, ti accolgono questi due fratelloni dalla faccia buona e capisci che farai una gran scelta a metterti nelle loro mani e fidarti di ciò che ti proporranno nell'arco di tutta la serata.
Ed è quello che abbiamo fatto!
La cantina è splendida, forse appena troppo fredda (almeno per i rossi) e rifornita di splendidi esemplari di nettare diVino.
Il nostro Virgilio felsineo ci aiuta nella scelta (io ed ema ci siamo ridotti ad un semplicissimo “prendi quel che vuoi, ma prendilo buono!” ) ed estrae dal cilindro un “Le Volte 2007” della Tenuta dell'Ornellaia ed un "Merlot Quercegobbe 2005" della Cantina Petra.
La toscana cullerà per tutta la sera le nostre papille assetate, ammaliandole con nerbo e tanta poesia.
Prendiamo posto ad un bel tavolo rotondo e osservo estasiato le belle volte in sasso, i tavoli ben apparecchiati, un paio di perizomi niente male e lo spettacolare vassoio di petto d'oca affumicato che mi fa teneramente l'occhiolino.
Il gusto dolciastro e pieno del petto d'oca si sposa perfettamente con le note saline e sapide del parmigiano, mitigate prima da alcune gocce acide di un buon balsamico, poi da una piccola marea di Ornellaia che con i suoi sentori di barrique aiuta non poco a legare insieme tutti i sapori.
A me, il petto d'oca è piaciuto moltissimo.
E anche i classici crostini ai porcini, che io avevo mangiato alcune volte al Monteverde (sede precedente di cà cerfogli), sono buonissimi.
Cremosi e gustosi, lieve sentore di aglio e pane ben croccante, buoni buoni.
Concludono gli antipasti alcune fette di prosciutto crudo e di salame contadino dal quale mi faccio abbindolare facilmente
Nel frattempo, un paio di jeans attillatissimi fanno da apripista all'argomento che ci terrà compagnia per buona parte della serata e la Paola (che ribattezzerei Ferrari visto il colore fiammante della sua capigliatura) ci porta un bel vassoio di tortelli ai prugnoli che vengono aggrediti senza compassione dalle nostre forchette.
Favolosi. Gustosi. Fungosi.
Valgono sempre il viaggio.
Però, incredibile ma vero, mi sono piaciute di più le tagliatelle alla spugnole.
Soprattutto nel bis, la pasta era molto al dente (probabilmente non è stata voluta una cottura così breve), le striscioline gialle e verdi erano belle intirizzite e a me la pasta all'uovo così piace un sacco.
Inoltre, il sugo era impreziosito da erbette e spezie che lo rendevano eccezionale.
Come terzo primo arrivano dei maccheroncini con l'abbinamento più celestiale che il mio ruvido palato possa sognare: tartufo e asparagi.
Buoni, buonissimi, buonerrimi!
La pasta non è pesante ed il sapore del sugo, tenuto abbastanza asciutto, è perfettamente equilibrato tra le punte amarognole degli spinaci ed il gusto umido ed esplosivo del tartufo, che attende che il suo amico verde affievoli il suo sapore, per sorprenderti in un secondo momento con la sua bontà.
Applausi!
L'Ornellaia ha lasciato ormai la sua amata dimora per trasferirsi tra le beate sponde dei nostri stomaci, e dopo aver scambiato due gradevolissime chiacchere con Ivan, ci addentriamo nel meraviglioso mondo della Frisona Piemontese.
Ci viene portato un battuto di carne che assomiglia ad un hamburger ma non lo è, ne nell'aspetto, ne nella sostanza!
Innanzitutto la carne non è macinata ma è a straccetti sottili pressati tra loro ed il gusto è semplicemente un strabiliante assolo di pianoforte classico, che si trasforma in una jam session di jazz all'incontro con il sugo di porcini!
La carne è appena scottata ed ha un sapore eccezionale.
WOW!
Non voglio neppure dilungarmi troppo sull'effetto emolliente che il merlot di petra ha sui nostri palati, vino molto affascinante, che fa della lunghissima persistenza la sua arma di seduzione speciale.
Splendido accoppiamento.
Il carpaccio al tartufo, con tutta la sua buona volontà, non riesce a farmi dimenticare la battuta ai porcini, e così, ciaccolando amabilmente della compagna di Tomba di qualche sera prima, Ivan e Davide hanno la bella pensata di recapitare al nostro capezzale una battuta di frisona come prima, ma questa volta è cruda e condita solo con olio e sale di Cervia.
Non fatevi ingannare se non siete amanti della carne cruda, se venite da queste parti non perdetevela.
Celestiale!
Mondiale!
Carnale!
Me la sogno ancora di notte, meglio di qualsiasi fiorentina che ho mai mangiato, darei zero cappelli solo perchè non ho parole ed i puntini dicono tutto!
Finiamo questa fantastica cena chiaccherando piacevolmente di donne, cibo, vino e poker (cosa c'è di più maschile! ) ed insieme ai dolci arriva una bottiglia di vin santo di Montevertine offerto dai fratelloni, ed ancora una volta la toscana ci dona questa perla di rara bontà!
Sembra di mangiare un bicchiere di pasta di mandorle, grandioso!
Tre buoni caffè, confezionati dall'ottimo kava, e qualche bicchierino di Cubaney chiudono in tutta freschezza una cena da ricordare in tutti i sensi.
Sono stato bene, molto bene.
Mi sono sentito come quando vai a casa di amici.
Per me, Cà Cerfogli, numero uno.
E parlo soprattutto cercando di essere obbiettivo sulla qualità del cibo che scaturisce da un menu di tutto rispetto.
Complimentissimi di cuore!
Il ritorno è stato dolce e tranquillo, allietato da un paio di cerbiatti al bordo della strada, ai quali avrei tirato dei pomodori freschi e azzannati in diretta
Adìo Zèmian.
Imperdibile!!!
[Frittella]
29/05/2009
Abbiamo speso un centino in tre!
Ormai sono abituato alla lista d'attesa.