Ancora una volta ci tuffiamo fiduciosi nel classico pranzo domenicale alla Trattoria Bolognese, che è sempre stata un pilastro ed un punto fermo nelle nostre mete gastronomiche, vuoi per l'ottima cucina, vuoi per lo squisito ambiente familiare delle simpaticissime rèzdore e vuoi per l'onesto rapporto qualità/prezzo.
Arriviamo, dopo aver prenotato, alle 12:30, entrando dalla pittoresca porta di legno scuro, e ci accoglie subito un meraviglioso profumo di arrosto e cucina tradizionale.
Mentre aspettiamo che una delle gestrici della trattoria ci scorti al tavolo, ci concediamo un momento di reverenziale contemplazione del locale, i cui soli arredi trasmettono una sensazione casalinga intensissima.
L'ambiente è permeato da un colorito senso di protezione domestica, ed anche gli arredamenti, assieme al sorriso costante delle signore, conferiscono all'animo un senso di pace e placidità, che si può trovare solo tra le mura di casa propria.
La sorella più giovane, con un garbo ed uno zelo unici, ci conduce in un ampio e ben decorato tavolo, ed attacca subito con una impeccabile recitazione dei primi piatti.
A dire il vero l'elenco dei piatti è sempre uguale (ormai l'ho imparato a memoria anche io), ma è un tocco in più, ed ha la importissima funzione di "proemio", di "sigla del telefilm" e di pezzo di apertura di un coinvolgentissimo "concerto gastronomico".
Stavolta "ripudiamo" le tagliatelle al ragù, per orientarci sui sempre squisiti spaghetti all'Amatriciana.
I piatti arrivano dopo pochi minuti, avvolti da una profumata "coltre di fumo", e sono come al solito abbondantemente riempiti, come una cornucopia di tradizione e gusto.
La pancetta, dolcissima, tagliata a tocchetti irregolari, si scioglie nei delicati e non invadenti pezzetti di cipolla, che nuotano placidi in un freschissimo sugo di pomodoro.
Inutile dire che anche la cottura della pasta è perfetta, e che il sublime condimento impone una "maleducata" quanto necessaria scarpetta.
Mentre la bottiglia di Lambrusco della casa inizia a svuotarsi, per riempire con il suo contenuto i nostri bramosi bicchieri, arriva la "seconda sorella", a chiederci cosa desideriamo come pietanza.
La scelta ricade sul fegato alla veneziana, la faraona al forno e le costolette di agnello alla griglia.
Questi sfiziosissimi piatti sono accompagnati da dei testimoni di nozze d'onore: patate arrosto, cicoria saltata in padella con peperoncino ed insalata mista.
Il fegato è veramente di prima scelta e non stanca assolutamente, nel suo profondo e ricercato sapore e nella sua morbida e succulenta consistenza.
La faraona, sapientemente arrostita, è anch'essa una delizia per il palato, e si sposa perfettamente con le fragranti e saporite patate arrosto, condite con una sottile spolveratina di origano tritato.
Anche l'agnello, a giudicare dall'espressione di apprezzamento di mia madre, è sublime.
Finiamo anche le stuzzicanti cicorie e la genuina insalata, e presto giunge la sorella "numero 3", che ci chiede se desideriamo un dolce.
Siamo così piacevolmente tentati, e cediamo sfrenatamente al vizio della gola, ordinando un Crème Caramel ed un Gelato al Fior di Latte.
Anche i dessert, che arrivano dopo breve attesa, sono gustosi e freschi.
Tre caffè chiudono questa meravigliosa esperienza gastronomica, allietata anche dagli immancabili e piacevolissimi siparietti delle giovanilissime sorelle, che ci offrono gentimente tre nocini di loro produzione.
Il conto, assolutamente coerente rispetto al trattamento offertoci, alla qualità e alla quantità del cibo, è di 25 euro a testa.
La Trattoria Bolognese è un inestimabile reperto di "archeologia gastronomica", che illumina di uno splendente e sincero colore d'altri tempi le stradine di Vignola.
Entrare da quella porta è un'esperienza toccante, in quanto, sedendomi in quegli ameni tavolini di legno, dimentico per un pò il frenetico ed assassino ritmo di una vita moderna, criticabile e frettolosa.
Così io, uomo moderno, cerco rifugio nei lidi della tradizione passata di questa stupenda terra, e mi rendo conto di come purtroppo il mondo esterno abbia un'identità sempre più vaga e dispersiva.
Questa trattoria non svolge la semplice funzione di locale, ma è una poetica isola di tradizione.
Un grazie per l'esperienza.
Ovviamente 5 cappelli.
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Rainman
Imperdibile!!!
[Rainman]
17/05/2009
:( quale eresia!