Appena organizzata la cena da Kostas avevo già immaginato una recensione piena di poesia ed emozioni, perchè potevo parlare del mio primo vero amore turistico, la Grecia.
Ho solcato per la prima volta le acque dell'adriatico nel lontano 1988 con una banda di dieci amici più o meno diciottenni e da allora sono completamente innamorato di quella terra, dei suoi profumi, del suo mare, della sua gente, del suo cibo e soprattutto della luce spettacolare che pervade tutto, anche l'anima.
E' una luce "luciosa", più luminosa di tutte le altre luci del mediterraneo e che è capace di illuminarmi dentro e di rendermi più calmo e sereno.
Sono partito la prima volta, che ero un ragazzino e sono tornato, qualche anno fà che ero già un uomo.
Nel frattempo una decina di visite che anno scandito i miei anni più belli e quelli più difficili.
Isole, tante isole (diciotto) e qualche località sulla terra ferma compresa Atene.
Ebbene, tutte queste emozioni mi sono rimaste sulla penna, perchè la delusione è stata tanta.
Non mi aspettavo chissà cosa, ma nonostante l'indubbio impegno dei gestori, ho trovato la qualità del cibo scadente.
Mi è sembrato di mangiare quegli stuzzichini già pronti, che trovi nei sacchettoni della Metro (modello aperitivo) con sapori approssimativi (i dolmades, i famosi involtini di foglie di vite, sapevano solo del gusto acre del limone; le varie tiropite, fagottini di pasta sfoglia ripieni di varie cose, tutti dello stesso sapore "confezionato"; le polpettine di carne erano solo salate, ecc.....) e quantità scarse.
Di buono ho mangiato la feta e la cipolla dolce, troppo poco.
Abbiamo preso sette menu degustazione a venti euro a cranio, ed erano composti dai vari piattini di meze e come carne sono arrivati due vassoietti ovali con quattro souvlaki, due spiedini di agnello, due mucchietti di carne del giros (tipo carne del kebab per intenderci) e due feta su due mucchietti di verdura.
La carne era poca (ci siamo divisi i tocchetti di spiedino dai quattro souvlaki)e non particolarmente saporita (gli spiedini, soprattutto nelle zone interne e nel peloponneso, sono carichi di origano e limone).
Che peccato!
Per fortuna che hanno alcune chicche, tipo la birra Verghina (sarebbe scritto Vergina) che è una birra minore rispetto alla Mythos ma a mio parere più buona e che ho bevuto a litri sia ad Alonissos che a Kos, ed alcuni vini diversi rispetto alla solita retsina, come il Boutari.
Insomma, abbiamo speso trenta euro a testa con sette menu degustazione, dodici bottiglie di birra da 33cl, una bottiglia di retsina da nove euro, quattro ouzo e tre bocce di acqua.
Considerato che non c'era un souvlaki a testa (quattro), due spiedini di agnello in sette, antipastini lofi, due feta in sette, ecc.... e che soprattutto non c'era nessuna portata elaborata (c'era un quadrettino di moussaka che non sono riuscito ad assaggiare), mi sembrano veramente troppi.
Senza considerare la qualità del cibo che non mi è piaciuta in generale.
Non sono riuscito, in nessun piatto, a ritrovare un briciolo di sapori conosciuti e forse per questo, il mio giudizio è così critico.
Per fortuna la serata è stata eccezionale.
Grazie all'ambiente, abbiamo rimembrato le vacanze passate insieme a Creta, a Kos e a Rodi; la nostra gioventù ed abbiamo considerato, accompagnati da mille risate, come ventanni or sono la Grecia fosse anni luce indietro rispetto all'Italia e di come le cose siano cambiate notevolmente, compresi i prezzi
Conservo ancora una ricevuta della Taverna Kuluridis di Xanìa a Creta, dove abbiamo cenato e bevuto come pazzi (mitica la scena quando ci hanno portato sulla tavola un cranio di caprone aperto in due con all'interno dell'incavo una pappetta di cervella, aglio e formaggio naturalmente alla vista di tutto ciò, una mia amica ha rimesso immediatamente il pasto, seguita presto da altri due personaggi che hanno “evacuato” solo dopo aver visto due prodi valorosi (provate ad indovinare chi era uno dei due ) avventarsi sul pappone ed attingerne a piene mani! Una scena degna di Indiana Jones e il tempio maledetto ) spendendo 8,800 dracme in undici!
Al cambio dell'epoca, circa sessanta/sessantacinquemila lire. (meno di seimila a testa)
L'Ellas è una cosa che ormai porto dentro, come l'Irlanda, e che ogni tanto torna a farsi sentire sotto forma di immagini, suoni, colori ed odori.
Mi commuovo ancora a vedere Mediterraneo, a vedere immagini dell'Acropoli, a bere Ouzo (se lo trovate vi straconsiglio il 12, ma solo se riserva, ed il Plomari che ho scoperto a Lesbo, l'isola di Saffo ), ad annusare origano e a mangiare yogurt greco con il miele!
L'odore del mare, delle ouzerie, il suono del sirtaki, i tramonti infuocati delle cicladi e la bellezza dello stretto di Corinto, tutte cose che porterò sempre con me e che spero presto di ampliare con una nuova visita.
Viva la grecia.
E speriamo che la mia prossima visita da Kostas, vada decisamente meglio.
Adìo Zèmian.
P.s.: Kostas è un posto perfetto per "broccolare", eravamo gli unici uomini in sala ed il locale era pieno... di donne
Pat, sai già dove andare a cena!
Poteva andare meglio..
[Funghetta]
06/05/2009