Mio marito oggi ha avuto gli esami di pre-ricovero operatorio (per fortuna sono andati bene, potrà fare l'operazione e ovviamente speriamo funzioni, è delicata e molto importante per noi!) e quindi ieri sera mi ha proposto di uscire a cena. Mi ha detto, fra il serio e il faceto, che poteva trattarsi della sua ultima cena Naturalmente la vera ultima cena dovrebbe essere quella alla Villa di sabato ma in ogni caso ho accettato e prenotato alla Bonissima. Sai che sacrificio Ho conosciuto questo ristorantino in pieno centro storico grazie a GM, ci sono stata alcuni mesi fa e mi sono trovata benissimo (leggasi la mia precedente recensione), ragion per cui prenoto e alle 20.00 siamo lì.
Il locale è esattamente come lo ricordavo: davvero piccolo, diciamo raccolto, in stile rustico ma con un tocco di eleganza non ostentata, anzi familiare. Superata la porta d'ingresso, a vetri verdi, ci si immette in un unico ambiente separato in tre locali più piccoli da tramezze. Nel primo, angusto, c'è lo spazio solo per un tavolo; il secondo, in mezzo, è il più ampio e ospita alcuni tavoli, comunque molto ravvicinati tra loro; il terzo è lungo e stretto e ospita qualche altro tavolino. Insomma, i coperti non sono molti. In compenso, tutto è molto curato. Il pavimento in cotto, il soffitto con travi a vista molto scure, le panche di legno altrettanto scuro intorno ai tavoli, le sedie in legno e paglia e infine le colonne con mattoncini danno un aspetto come dicevo molto rustico all'ambiente, ma non pesante. Sulle tramezze sono allineate parecchie bottiglie di vino. Per finire, i tavoli sono ben apparecchiati.
Quando entriamo, c'è solo un altro tavolo, da 4, occupato. Ci accomodiamo a un tavolino e il cuoco (il gestore che serve ai tavoli arriverà dopo poco) ci porta subito i menù. Vantano una bella scelta di piatti della cucina tradizionale ma con qualche rivisitazione "creativa" e sembrano tutti molto gustosi, tanto che la scelta è ardua. Alla fine ordiniamo un antipasto da dividerci in due, fiori di zucca pastellati e fritti con mozzarella e acciughe, due primi piatti, per entrambi tagliatelle con culatello e vellutata di asparagi, uno dei piatti migliori del ristorante, che da solo vale la prenotazione, e mio marito osa anche ordinare il secondo: trippa.
Da bere solo acqua.
Intanto si accomoda al tavolino accanto a noi un'altra coppia (nel corso della serata si aggiungerà ai commensali solo un' altra coppia, ma è mercoledì, di sabato c'è il pienone) e arriva il gestore che snocciola ai nuovi arrivati i piatti del giorno che non sono riportati sul menù. Purtroppo a noi il cuoco non li aveva detti, si vede che se ne sarà dimenticato, e la cosa mi dispiace molto perchè c'erano dei piatti che avrei voluto assaggiare, in particolare gli gnocchi conditi con culatello, panna e porcini, poi tanto decantati appunto dai nostri vicini di tavolo che li hanno scelti. Peccato! Un buon motivo per tornare e prenderli
Torniamo a noi: il nostro antipasto arriva abbastanza in fretta (prima ovviamente ci hanno portato l'acqua e un cestino di buon pane, morbido come piace a me): ci sono 4 fiori di zucca, belli grossi, adagiati su un lettino di insalatina fresca. Impanatura perfetta, non unti, ripieno di mozzarella con un poco di acciuga buonissimo.
Dopo una giusta attesa, arrivano i primi, e sono davvero abbondanti: un bel piatto colmo di tagliatelle condite con ottima crema agli asparagi alla quale sono mescolati pezzetti di culatello. Nel piatto sono presenti anche tre fettone di culatello, molto saporito. L'accoppiata salume-asparago è azzeccata: il delicato della vellutata si sposa perfettamente col sapore più deciso del culatello, le tagliatelle sono fatte in casa e cotte benissimo, insomma questo piatto è sublime.
Riesco a finirlo per la sua bontà, ma è davvero tanto e sono contenta di non aver ordinato il secondo. Mio marito invece mangia con gusto la sua trippa. Anche qui porzioni abbondanti, trippa al sugo di pomodoro con 4 crostini caldi con sopra una goccia d'olio. Mio marito assicura che è buonissima, io non ho assaggiato perchè non amo le frattaglie.
Nel corso della serata, complice la vicinanza dei tavoli e l'atmosfera rilassata e familiare del locale, facciamo conoscenza con i nostri vicini. E' una coppia giovane, che si rivela molto socievole, simpatica e loquace. Iniziamo a chiacchierare e dopo un po' il gestore, comunque mai invadente, si unisce ai nostri discorsi. Davvero una bella atmosfera, sembra di stare tra amici.
Tra una chiacchiera e l'altra, passa il tempo e digeriamo, così ordiniamo i dolci, rigorosamente fatti in casa: crostata di amarene per me e zuppa inglese per mio marito.
La mia fetta di torta è molto grande, un quinto dell'intera torta, di solito non amo le crostate ma questa è cucinata benissimo. La pasta è dolce e friabile, la marmellata buonissima. Anche la zuppa inglese è piaciuta, direi nellanorma, c'era solo un po' troppo alkermes per i nostri gusti.
Niente caffè nè amari.
Il conto è di 35 euro totali; facendo i conti veniva qualcosina di più, si vede che ci ha fatto lo sconto. Rapporto qualità/prezzo ottimo anche considerate le porzioni abbondanti e curate.
Una serata davvero piacevole, per l'ottima cucina, l'ambiente, il servizio rapido e gentile, e soprattutto la conoscenza dell'altra coppia. 5 cappelli strameritati.
Ultima cosa: oggi, dopo gli esami, scopriamo che l'operazione ci sarà tra un mese e non settimana prossima, purtroppo. Vorrà dire che ci saranno altre "ultime cene"
Imperdibile!!!
[Rainman]
26/02/2009
Ti sei persa il prosciutto di praga al forno...mmmh....l'ho assaggiato sabato scorso e ho ancora l'acquolina in bocca...