Mi piace rompere gli schemi.
Mi è sempre piaciuto uscire dalla routine di tutti i giorni in maniera inaspettata, anche per me.
Ore 19, varco la soglia di casa e l'ele mi corre incontro sorridente, wow!
Dopo due baci mi dice che la macelleria era chiusa e non abbiamo la ciccia per stasera.
Poco male, usciamo a cena!
Mi risponde con una danza tribale degna del ragazzino di “Mamma ho perso l'aereo” e così capisco che apprezza l'idea.
Doccia veloce, accendo il computer e mi sintonizzo su GM.
Apro la pagina dei locali da visitare e una voce fuoricampo irrompe alle mie spalle: “mi ispira quello!”
“Quello” è il mentelocale di castelnuovo.
Perfetto, non vedevo l'ora di andarci.
Prendiamo la macchina e alle nove meno un quarto siamo davanti a Sua Maestà il Porco che ci scodinzola felice.
Sopra il palco che staziona in centro piazza, si ricorda che domenica sette dicembre si celebra lo zampone più grande del mondo ed io mi immagino subito a fare il bagno in un mare di salsa giardiniera modello Paperone nel suo deposito!
Girando attorno allo stabile si arriva al ristorante e abbiamo subito una bella impressione, larghe vetrate che lasciano ampi spazi per gli avidi sguardi di noi affamati.
Il locale è vuoto e l'oste si difende dicendo che è colpa del periodo di magra economica e non perché si mangia male.
So di potergli credere, ho i miei informatori .
Due chiacchere e il menu si apre davanti a me: assaggerei tutto!
Abbinamenti intriganti tra tradizionale ed esotico, tra prodotti di stagione e prodotti di qualità.
Dopo qualche minuto scegliamo:
Crostini con uova di quaglia e tartufo nero per l'Ele, cestino di polenta con salsiccia e stracchino su letto di finferli agliati per me.
Già il nome del mio piatto mi riempie la bocca di acquolina e per smorzare la foga decido di annegarla in un ottimo Lambrusco Grasparossa Opera 2 secco che ci viene servito fresco.
Lo trovo molto gradevole, appena troppo dolce per il mio ruvido palato, ma corposo e profumato e per un graspa non è poco.
Il cestino di polenta è veramente squisito.
Lo stracchino si insinua perfidamente tra le gemme di salsiccia ed i finferli sono agliati proprio come piacciono a me. Applauso!
Anche l'ele gradisce assai i crostini al tartufo e uova di quaglia, che però non mi sembrano all'altezza del mio antipasto.
Visto che è poco impegnato, Daniele (l'oste) si prodiga in chiacchere e ci tiene un po' compagnia senza tuttavia essere pedante.
Dopo aver sbirciato i quadri alle pareti, opere di una pittrice locale, mi dedico a quello che sognavo da quando ho aperto la carta, ovvero Costolette di agnello panate con arachidi accompagnato da un cous cous delicato e spezie. Premetto che il cous cous delicato non l'ho praticamente considerato anche perché quando un cibo è accompagnato dall'aggettivo “delicato” mi sembra la stessa cosa di quando si accompagna il giudizio di una ragazza dicendo che è un “tipo”. Di solito dietro c'è la fregatura!
Ma le costine, aahhh le costine. Strepitose.
L'impanatura di arachidi si rivela il giusto cappottino per la tenera e succosa ciccia di agnello che si giova del croccante per sprigionare tutto il suo gusto. Veramente buonissime.
Ad accompagnare il tutto c'è anche un lettino di radicchio e tre pozzangherine una di zenzero, una di pepe e una di semi di finocchio.
La mia compagna di tavolo affonda gli utensili in un'ottima tagliata, credo di angus a giudicare dal gusto intenso, con sughino di pere e gorgonzola che ne esalta i sapori.
La quantità delle portate non è da camionista, perciò mi rimane un'angolino nel quale sistemare un curioso cannolo siciliano alla loro maniera, cioè con una pasta soffice (tipo crepes ma molto più spessa) al posto della pasta fritta croccante tradizionale.
Buono anche questo, non impazzisco per i dolci perciò deduco che per un'amante del genere dev'essere buonissimo.
Ormai mi sono scolato tutta la boccia di Opera e così preferisco saltare l'ammazzacaffè e tenere in vita il buon espresso che mi porta il tuttofare Daniele.
Finisce così un'ottima cena, conclusa in bellezza da un conto di 55 euro in due per 2 antipasti, 2 secondi, 1 dolce, 1 bottiglia di vino, 1 di acqua, 1 caffè.
Complimenti a tutte le persone coinvolte in questo locale perché stanno facendo proprio un buon lavoro.
Quattro cappelli meritati.
Adìo Zèmian.
Consigliatissimo!!
[Kava5150]
03/12/2008
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