Da un po' di tempo, presi dal lavoro, non ci siamo fatti sentire molto su GM... ma per lo stesso motivo non abbiamo visitato neanche tanti locali nuovi.
Ieri sera siamo stati in questo posto, avendolo scoperto proprio qui su GM.
Appena arrivati ci siamo resi conto che non è tanto nuovo, oppure si è sparsa la voce in fretta, visto che era strapieno.
Ambiente di design un po' ricercato, minimal, con un grande e vuoto ingresso tutto black&white con digressioni sulla tradizione giapponese... clienti tutti molto tirati, noi in Jeans e felpetta, ma poi ci viene in mente che è mercoledì (mai capita sta cosa che il mercoledì si esce... perchè allora non il martedì???)
Il locale si autodefinisce come "sushi fusion experience", quindi ipotizziamo che sarà una cucina un filo rivisitata... vediamo da lontano c'è il bancone del sushi bar... bene!
Nonostante l'ingresso ampio e vuoto, i tavoli sono fittini, quindi l'ambiente un po' rumoroso... Ci sono su una parte rialzata dei tavolini di quelli giapponesi, in cui ti siedi per terra... poi ti avvicini e scopri che in realtà sono tavoli normalissimi, affogati in un rialzo, ma con i buchi per tenere le gambe giù, all'italina (dev'essere scomodissimo entrarci).
Per farla breve (come breve è stata la cena).
Sul menù non ci si capisce niente, perchè molti nomi ai piatti sono dati dal locale, ma senza foto (che in effetti sarebbero un po più da bettola) e nemmeno una spigazione. Con l'idea di provare tanto per vedere, prendiamo un antipasto misto, ed una "barca lovers" (non per sdolcineria, ma per il prezzo).
Antipasto 2 uramaki (anonimi), una minuscola tagliatina di maiale (standard), delle specie di piccoli coni di pastella dura fritta ripieni di verdure (buoni), spiedino di pesche alla piastra (ottimo). Barca composta da 15 pezzi, di cui 7 nigiri (salmone, tonno, gamberetti) e 8 uramaki. Nigiri deludentini, pesce fresco ma tagliato troppo grosso, riso quasi caldo, colloso e poco compatto, salsa di soia annacquata, wasabi scialbo.
Gli uramaki erano la parte più "fusion" del tutto, composti da una tempura di gamberi (croccante, fatta piuttosto bene), arrotolati nel riso, con sottili strisce di salmone o tonno adagiate sopra al rotolo, e tagliate a maki. Insomma, una mezza via tra maki e nigiri, con sta roba fritta in mezzo (ci stava da cane). 8 pezzi tutti uguali!
2 birre, classiche asahi e kirin.
Servizio discutibile ma composto.
Conto 44 €, un po' caro per quello che si è mangiato, ma ce lo si aspettava.
Valutazione: 1,5 cappelli, arrotondati a due per fiducia (anche perchè abbiamo mangiato pochissimo). Fondamentalmente è un classico sushi gestito da cinesi, un po' ripulito e che se la tira. Il sushi in sè è scadentino, ma con la piastra sembrano saperci fare, visto che l'antipasto era molto buono. I piatti dei vicini erano belli da vedere e non risicati. Varrà quindi la pena di ripovarlo!
Buono
[mizoguccini]
08/05/2008
A proposito: oggi finalmente torno da Poporoya dopo DUE settimane di assenza [giovedì di due settimane fa siamo andati da Lon Fon con la suocera (stinco), giovedì scorso era chiuso, volevamo andare sabato sera, ma io non stavo bene]: sono in crisi d'astinenza!
Il wasabi che ha Shiro invece è di quelli che ti fa schizzare gli occhi fuori dalle orbite.