SERATA CANTUCCIO MEMORABILE
Che dire, tutto è andato come doveva andare, alla perfezione. Organizzazione perfetta. Ritrovo a Modena alle 20.00, come da accordi webbiani, davanti al Moreali, ormai eletto a furor di popolo ritrovo ufficiale utenti Gustamodena. Chi doveva venire c'era, formate le macchine siamo partiti per la volta di Bologna, autostrada, uscita per Casalecchio e raggiunto il punto di ritrovo, Kava arriva dopo 3 minuti e ci guida alla perfezione fino ad un parcheggio interrato sotto Bologna, di cui ignoravamo l'esistenza. Credo ingresso in zona VIII Aprile e dopo aver girovagato per i due o tre piani di questo enorme parcheggio, a piedi siamo sbucati in Via Indipendenza, altri quattro passi per il centro storico e Zac….. in una stradina laterale ecco l'ingresso del Cantuccio. Vetrina assai ridotta, più piccola di quella di un garage, con spazio ingresso e esposizione di prodotti e attrezzi ittici. Appena dentro a destra subito strettissimo corridoio che porta al bagno, subito di fianco la cucina, piccolissima, ve lo giuro, quando siamo andati via, cercando il titolare per salutarlo, ci ho messo dentro la testa ed ho notato che è una cucina minimale….per quello che fanno da mangiare non credi possibile che ci riescano in così poco spazio…. Complimenti vivissimi.
A sinistra la sala, in realtà sembrano due, ma è una e neppure enorme….una sala principale con 6-7 tavoli rettangolari da 4, ed una salettina bislunga dietro due colonne che aveva 4 tavolini quadrati da 2, gran parete specchiata che tradiva l'occhio sulle effettive dimensioni del locale. Tra i tavoli solo lo spazio necessario per passare, tutto quello che solitamente si trova per terra nei ristoranti è invece appeso alle pareti, quasi non si vede di che colore sono tanto sono ricoperte di oggettistica marinaresca. In un angolo, a due metri da terra, una serretta di piante finte che fa la sua discreta figura, una marea di modellini di barche e pescherecci, reti, oblò, ceramiche e non ricordo più altro a tappezzare il resto, c'era anche un televisorino discreto sotto la serretta, credo un 14”, ma non penso che una volta arrivato il cibo nessuno gli abbia fatto caso.
La nostra ciurma era così composta, da un lato del tavolo Kava, Ema Magnassa e Grog, dall'altro Fatamorgana, la Signora Magnassa, Piggo e Gi. Alle 21.40 incomincia la traversata transoceanica. Primo antipastino, alici marinate da mettere su un letto di mozzarelline di bufala e pomodorini a cubetti su fettine croccanti e calde di pane casereccio, una bella idea intanto per aprire lo stomaco.
E per aprire lo stomaco arrivano anche le due prime bocce di vino, Falanghina, uno spettacolo. Una scolata quasi subito, siamo in otto e nessuno è astemio. Secondo antipasto, piattone di fettine di pescespada e calamari ai ferri, il tutto grigliato alla perfezione, e via un'altra boccia di Falanghina, ne ordiniamo una terza che spaviriamo tranquillamente col terzo antipasto: ciottolette roventi da forno con seppioline ripiene ai capperi, olive nere e pangrattato, involtino di melanzana con spada, merluzzo in crosta. Il quarto antipasto, è accompagnato con un Greco di Tufo della stessa casa vinicola della Falanghina, che però non ne vale nemmeno l'ombra, consta di cozze gratinate e ostriche al pepe verde, fantastiche. Visto che abbiamo faticato a finire il Greco, coi primi ci portano un eccezionale vinello siciliano, Il Grillo, mai sentito nominare, ma scoperto con gioia. Arrivano in tavola prima mezze maniche integrali con sugo al pesce spada, preparati appositamente per Gi che ha un rapporto conflittuale con gamberi e affini, poi a ruota spaghetti alla chitarra allo scoglio……………..mmmmmmmmmmmmmm…………. veramente memorabili, non tanto per il tipo di accostamento, ma perché i pomodorini del sughetto erano assai dolci, maturi, ed hanno conferito al piatto un sapore indescrivibile e ….. non so come dire, bisorrebbe mangiarli, secondo me alla cuoca non vengono mai uguali, quelli di ieri sera erano veramente speciali. Visto che era un ottimo vino, siamo rimasti col Grillo per il resto della cena, alla fine 5 bocce. Secondi, piattone di capesante e scampi e scamponi alla griglia, perfetti, poi branzino al sale e rombo al forno, una apoteosi, a questo punto abbiamo smesso di parlare, per goderci appieno quello che stavamo mangiando. La carne dei pesci era tenerissima e di cottura perfetta, mai stopposa, si tagliava tranquillamente con la forchetta, salata al punto giusto, una libidine per il palato. Seccato anche l'ultimo goccio di vino. Abbiamo tenuto una buona media direi, eravamo in otto e abbiamo bevuto nove bottiglie, la perfezione totale. Ora sorbetto, ottimo, classico al limone, giro liquori e pasticcini, qui ho saltato, ma dalle evoluzioni di Piggo per ingollarsi un dolcetto di mandorle caramellate e dallo strabuzzamento degli occhi appena è riuscito a metterselo in bocca, direi che erano ottimi, caffè evvvvvai. Prezzo come convenuto, 45 euro a testa, direi molto ben spesi. Un grazie ai gestori per l'ottima cena. Nel contesto debbo aggiungere, caffè deca buonissimo, è raro che nei ristoranti sia buono. E poi il bagno, che ovviamente per motivi logistici abbiamo visitato tutti, e tutti abbiamo concordato che era ben tenuto e ben pulito, ma abbiamo dubitato che il grande assente Corpicino avesse la possibilità di passarci per raggiungere la tazza essendo il corridoio e le porte tanto angusti. Un saluto agli assenti, Corpicino, Sangerro, Falcon, Claude, Bicio, non potete nemmeno immaginare cosa vi siete persi.
Usciti dal locale abbiamo raggiunto le vetture che pioveva che Dio la mandava, come a volerci dare tutta l'acqua che non abbiamo bevuto. All'1.05 partivamo da Bologna alla volta del ritorno, ritorno tranquillo ma divertentissimo anche per gli effetti del vino. Ottima compagnia, ben assortita e ben amalgamata, e penso che tutti siano d'accordo con me nel dire GRAZIE KAVA, CI HAI REGALATO UNA BELLA SERATA CON UNA BELLA COMPAGNIA IN UN LOCALE DOVE ABBIAMO MANGIATO DIVINAMENTE.
Imperdibile!!!
[ema]
24/04/2008
Ottimo resoconto.