Senza dubbio le cene che si ricordano di più sono quelli legate a ricorrenze, a feste… quando il gusto per il buon cibo viene moltiplicato da un'allegra compagnia. All'inzio sono solo i compleanni di giovani spensierati, gli esami scolastici superati, l'addio al celibato e così via…
Andando avanti con l'età ci si accorge che c'è davvero un tempo per ogni cosa, ed arrivano così anche i festeggiamenti per il risultato di un esame clinico atteso con ansia, il cui esito positivo ci riconsegna ad una vita più serena. Ti chiedo scusa caro Piggo, so che quando un esame medico va bene si dice “esito negativo”, ma in ospedale suona bene… meno bene sulle pagine di GustaModena, e sono certo che sei d'accordo!
Con la leggerezza d'animo che si può facilmente comprendere, insieme a due nostri cari amici di Carpi reduci da serie vicisssitudini di salute (e almeno per questo in buona compagnia ), io e mia moglie ci siamo recati a cena nella bella cittadina, capitale della bassa modenese
I miei amici carpigiani Patty e Maurizio, marito e moglie, sono appassionati ed intenditori di buona cucina, e abitano nel cuore del centro storico, a due passi dal ristorante San Nicolò… che raggiungiamo a piedi dopo una breve passeggiata ricca di fascino.
Bellissimo il centro storico di Carpi, a camminare di sera per le sue stradine ed i suoi porticati non si può non andare con la mente al suo illustre passato: profili di case storiche disegnati dalla luce a fare da lussuosa antemprima alla bella serata da trascorrere in compagnia.
Il ristorante è situato in una elegante ed antica villa signorile dei primi del �900, su progetto ispirato all'immaginario medioevale, con una torre angolare aperta in alto da una loggetta su archi a tutto sesto. E' circondata da un bel giardino con un ampio parcheggio, in grado di ospitare anche l'auto di sangerro, qualora fosse in ritardo.
D'estate il giardino è attezzato con tavoli ed ombrelloni per mangiare anche all'aperto, ed i miei amci mi raccontano che un tempo la bella villa antica, sede del ristorante, era utilizzata come casa di riposo per anziani. L'ambiente interno del locale conferma le aspettative che si creano avvicinandosi allo stabile che lo ospita. Il ristorante è elegante, arredato con gusto, belli i bagni. Mi è sembrato di vedere tre sale, non molto grandi, con pochi tavoli ampi e spaziosi, con sedie di pelle nera e tovaglie bianche.
Forse le antiche mura e i soffitti alti rendono l'ambiente un po' rumoroso, ma potrei essere stato tratto in inganno dalla numerosa e chiacchierina compagnia che occupava una vicina tavolata. L'ambiente è fine, ma non per questo mette a disagio, grazie alla gentilezza e disponibilità del personale in sala, sensazione di confort avvertita e puntualmente descritta anche nell'ineccepibile resoconto del grande Kava: a seguire le sue orme non si sbaglia mai!
Una giovane ragazza, Antonia, ci introduce con grazia e cortesia ai piaceri del menù preparato dello Chef Maurizio Becchi. Decidiamo di partire con un assaggio di sei antipasti, i famosi “viaggi”, che riporto in modo schematico a favore di chi legge:
1)Crema di porro e patate con mazzancolle, polpo e crostini di pane
2)Moscardini al pomodoro
3)Gamberoni al brandy con olive taggiasche
4)Insalata di polpo
5)Misto gratinato: Cappesante, scampi e cannolicchi
6)Tartara di tonno
Tutto molto buono, accostamenti deliziosi e preparazione e cottura eccellente, un unico neo: avrei preferito il cannolicchio eviscerato, operazione peraltro semplice e veloce. Si vede che sono invecchiato, se solo penso a quando giovane e pimpante, con il mare a due passi da casa, li catturavo con le mani estraendoli in immersione dai fondali sabbiosi, e consumandoli solo con limone sotto l'ombrellone…
Come secondo io e la graziosa Patty abbiamo scelto una tagliata di tonno, una porzione abbondante servita su una griglia di ghisa calda, con contorno di patate: tonno cotto nel bordo e crudo al centro…. Delizioso!
Squisito anche il filetto di rombo con carciofi preso da Mira, la mia dolce metà , sempre molto “solidale” con il mio ruolo di recensore
Risotto ai frutti di mare per Maurizio, che ha apprezzato. Di qualità eccellente anche l'aceto balsamico e l'olio extravergine, sempre sul tavolo a disposzione dei commensali.
Superbo il dolce, come tutti gli altri fatto in casa: cestino di cioccolato fondente con dentro saba e circondato da gelato alla crema…
Abbiamo accompagnato la cena con un Ortrugo frizzante dei colli piacentini, servito e tenuto opportunamente in fresco. Un vino delicato dal retrogusto amarognolo, scelto da Maurizio, che a giudizio di tutti ha rappresentato un ottimo abbinamento, superando agilmente nel confronto il Pignoletto dei colli bolognesi che è seguito….
Quarantasette euro a testa per lasciare il locale… sazi e soddisfatti!
Un solo giudizio finale sulla cena e sulla preziosa compagnia di Patty e Maurizio: squisita!!!!
Imperdibile!!!
[g.falconline]
24/02/2008