Forse il paragone è un po' ardito, ma per chi vive a Modena sapere di dover andare per lavoro a Serramazzoni è come dire a un romano di partire per una gita fuori porta.
Allontanarsi dalla foschia della pianura, dallo smog e dal traffico, è sempre una buona notizia, se poi la meta è la bella località dell'appenino in una limpida giornata di sole, allora la magia fa presto a compiersi.
I dintorni della cittadina, oltre al bel panorama, regalano anche momenti di singolare solidarietà verso chi, lasciata la città, ha deciso di sacrificarsi stabilendosi in una bella casa di pietra antica, affacciata su verdi distese di boschi e campi coltivati… come li capisco! Come vorrei soffrire al loro posto!
Ma i miei slanci di “altruismo” terminano come il volo di Icaro, con la luce del sole che scioglie il corso delle mie fantasticherie “meta-festive”… e il ritorno alla realtà del lavoro è come affogare nel mare … della burocrazia: comune sensazione!
Registri e documenti di varia natura si sostituiscono ai prati e alla fugaci novolette di passaggio, messe lì a far ancor più risaltare l'azzurro del cielo. Alla fine, come sempre, il quotidiano impegno giustamente prevale, insieme al desiderio di portare il proprio contributo, in compagnia di tanti altri che come me amano la propria terra, con la speranza che si possa essere tutti più contenti della nostra bella Italia.
La pausa per il pranzo giunge accompagnata dall'odore “familiare” della legna che brucia, che la fantasia alimentata dalla fame trasforma in spiedi con lunghe distese di carni alla brace… Ma no! Si tratta solo delle anelle dei raccoglitori, e non carne dorata di maiale, ma carta velina e fatture… Comprendo che per poco non ho detto spropositi “gastroburocratici”, chiedendo la “partita iva dello stinco”
Faccio rapidamente il punto della situazione ed è ora di pranzo: ecco spiegati vaneggiamenti e miraggi! Da sempre l'aria frizzante della collina stuzzica la fame, ma mai come quando si accompagna al pensiero di una pausa ristoratrice della mente e del palato… e gusto anche questa dolce sensazione.
Naturalmente sono partito da Modena armato di cartine e indirizzi… made in GustaModena! Decidiamo (si fa per dire ) di recarci alla “Trattoria del Gallo”, collocata proprio nel centro di Serramazzoni, all'incrocio principale del paese, lungo la Via Giardini.
Il locale è situato in una casa antica con un bel porticato di sapore medioevale, con tavoli e sedie di memoria estiva. Una breve rampa di gradini, rigorosamente di sasso antico e lucidi pr l'uso, porta a due sale comunicanti di non grandi dimensioni.
Passando si nota sulla sinistra la cucina “faccia a vista” con due candide massaie indaffarate. L'arredo è intonato all'antichità del locale, con travi a vista e sedie marrone scuro di legno massiccio. Ci accolgono tavoli spaziosi con candide tovaglie bianche, tutto intorno è pulito e curato e i bagni ben tenuti, mentre impertinenti raggi di sole ci fanno già pregustare la passeggiata che seguirà il pranzo.
Un giovane ragazzo, presumibilmente uno dei titolari della trattoria, che immaginiamo a conduzione familiare, ci raggiunge dopo averci fatto scegliere il tavolo di nostro gradimento. Il menù scritto non c'è, e ci viene proposto a voce, come nelle migliori usanze delle trattorie che si dedicano alla cucina tradizionale.
Le pietanze non sono tantissime, ma la cosa non ci sorprende negativamente anzi: a mio giudizio depone a favore di una scelta circoscritta ma di qualità. Tutto rientra nelle aspettative, almeno a giudicare dalla “declaratoria”.
Io e la mia collega scegliamo per partire un tris di primi, ed acco arrivare tortelloni ricotta e spinaci con burro e salvia, cannelloni e tagliatelle al ragù, servite ad ondate successive in vassoi da cui attingere in due… Più che un tris di primi sono proprio tre primi! Porzioni generose, dunque, che a me personalmente non danno fastidio ma soprattutto gustose, accompagnate da un ottimo parmigiano reggiano grattugiato di fresco.
Abbiamo dribblato i tortellini in brodo, che una giovane ragazza gustava fumanti proprio di fronte, ma la prossima volta non mi sfuggiranno! Di secondo ci vengono proposti sempre i piatti della tradizione modenese: il lesso, arrosto di faraona, di coniglio, braciole e cotoletta.
Mi viene gentilmente suggerito con premura, dietro mia iniziale indicazione preventiva, che nell'impasto della cotoletta c'è del pepe, scelgo allora più semplicemente una braciola di maiale con osso, con contorno di purè di patate. Alla mia collega viene servita una cotoletta, che raccoglie il suo più ampio.. consenso.
Anche i secondi non tradiscono le aspettative, e i gusti della tradizione sono ben interpretati e rispettati. Beviamo solo acqua e caffè per non “intontirci” più del lecito, sebbene un breve momento di disorientamento segua inevitabilmente la consegna della ricevuta fiscale: 15 euro a persona! Davvero a questo punto evito ogni commento, aggiungendo quello che ho già scritto a questo proposito al buon “gi”: “mi trasferisco a Serramazzoni e vivo di rendita!”
A parte gli scherzi, devo riconoscere senza tema di smentita, che il conto finale depone a favore dell'estrema onestà dei titolari della trattoria, che non alimentano la campagna al rialzo ingiustificato praticata da tanti esercenti.
Ritemprato e soddisfatto, e dopo aver brevemente assaporato il bel sole caldo della piazzetta del paese, riprendo la mia attività, senza sovrapporre altre immagini “gastrofantasiose” a quelle che mi propone la quotidianità del lavoro.
Forse la prossima volta, per evitarle, il tris di primi me lo faccio appena arrivato a Serramazzoni: a colazione!!
Consigliatissimo!!
[barbe]
19/02/2008
vedrai che se provi i tortellini in brodo non resterai deluso!
E' tanto che non vado al Gallo e non mi andava di fare una recensione che non fosse fresca...
In zona c'è solo un posto che supera i tortellini del gallo, si trova tra Serra e pavullo, nel buco. Non mi ricordo come si chiami, appena posso vi farò sapere.