E finalmente è arrivato il momento della terza tappa dell’ormai lanciatissimo palio della tagliatella!
Stavolta si va da Enzo, tipica trattoria storica in pieno centro cittadino.
Per accedere al ristorante vicino a Piazza Mazzini si sale una rampa di scale e, cosa singolare, si arriva in una saletta-cucina dove il personale prepara la pasta.
Da lì si accede alla sala ristorante, sufficientemente spaziosa e luminosa.
Raggiungo per ultima il tavolo, anzi i tavoli che sono due un po’ per mancanza di spazio un po’ perché c’è stato un disguido sui numeri della prenotazione (chi ha ricevuto la telefonata aveva annotato 9 anziché 19 persone!), disguido fortunatamente e immediatamente risolto con due tavolate,ben apparecchiate, alle quali ci accomodiamo. In totale siamo in 17 (due gli assenti giustificati).
Ci portano subito il cestino del pane e le bevande, acqua e vino (mi sembra 4 bottiglie a tavolo suddivise in due diversi tipi di lambrusco, non ricordo la cantina e chiedo lumi a chi è più esperto di me in materia vinicola).
Poi cominciamo il pranzo, dopo la giusta attesa si parte subito, com’è doveroso, con le tagliatelle al ragù. Ci vengono servite già impiattate, confesso che la porzione non è generosa (ma visto quanto seguirà non ci alzeremo di certo con la fame!). Le mie tagliatelle sono buone seppur non eccezionali a parer mio: buona la pasta e la cottura, discreto e saporito il ragù. Non tutti però hanno avuto la mia fortuna, a qualcuno è capitato un piatto con poco condimento, un vero peccato. Non so, forse l’errore nella quantità di pasta e di condimento (e un po’ la qualità, buona ma non eccelsa rispetto ad altre volte) può essere dovuto al disguido inziale, magari avevano preparato per 9 e quindi si sono ritrovati un po’ spiazzati.
Ad ogni modo, assegniamo un voto come da programma e il punteggio finale risulta di….Aiuto, norby, integra tu che non ricordo il voto esatto!!!
Dopo le tagliatelle, proseguiamo con un piatto di tortelloni (ahi ahi Pippi, mancavi tu!): ci vengono serviti in un piatto alcuni tortelloni di ricotta ed erbette e alcuni di zucca, entrambi conditi con burro e salvia. Pasta buona e ripieno generoso, sapore finale discreto per i tortelloni di ricotta; quelli di zucca risultano per me troppo dolci per la presenza dell’amaretto, ma ad altri sono comunque piaciuti molto.
Non paghi, affrontiamo un terzo assaggio: stavolta arriva un vassoio di tagliatelle alla romagnola, condite cioè solo con prosciutto e burro e anche un po’ di limone. Buone ma ovviamente meno saporite delle precedenti.
La cameriera ci chiede se desideriamo anche i secondi (figuriamoci!!! ) e stavolta le strade si dividono e ordiniamo tutti un secondo a scelta tra quelli proposti: qualcuno sceglie filetto al pepe verde, qualcun altro carni condite con aceto balsamico, io ordino una cotoletta alla petroniana.
Mi arriva una bella cotoletta ben impanata e sormontata da prosciutto, tanto formaggio fuso e panna (un po’ troppa panna, effettivamente!): la carne è tenera, il condimento ricco e squisito, complessivamente un’ottima cotoletta alla bolognese almeno per me che non me ne intendo (maurig che se ne intende ha notato che non era del tutto rispettosa delle regole tradizionali di cottura, tuttavia gli è piaciuta). Insieme alla cotoletta c’erano patate al forno, morbide e buone.
A questo punto saremmo più che sazi ma non si può rinunciare al dolce e anche qui ordiniamo dessert diversi. Vedo arrivare al tavolo strudel, coppe di mascarpone con torta barozzi, zuppa inglese (l’ho assaggiata, buona ma troppo alcolica) e per me tiramisù. Buono ma diverso da come lo faccio io e soprattutto anch’esso troppo alcolico.
Concludiamo con caffè e, mi sembra, con amari per qualcuno.
Dopo tante chiacchiere ci alziamo da tavola alle 15.00 passate, nonostante l’orario nessuno ci ha messo fretta e siamo stati molto bene: servizio veloce il giusto e gentile (la cameriera ha fatto anche i complimenti a maurig per il simpatico “bavaglino” che ormai è diventato il gadget del palio nonché strumento utilissimo per salvare i vestiti da eventuali patacche), compagnia ormai collaudata e affiatata, piacevolissima, conto finale di 35 euro a testa, direi buono visto quanto si è mangiato.
Peccato solo per il "problema" delle tagliatelle, per il quale assegno 4 cappelli e non posso dare il massimo.
Ringrazio i commensali, arrivederci alla quarta tappa del palio!!!
Consigliatissimo!!
[maurig]
14/01/2018
Affiliamo forchette e coltelli per prossima avventura.....