Era Gennaio, il freddo dell’ultima neve che resisteva ancora nell’alto Frignano si contrapponeva al mio bruciore di stomaco per i bagordi di Capodanno. Nel frattempo la compagnia si preoccupava di prenotare la consueta cena di metà Agosto a Cà Cerfogli.
Così ci siamo ritrovati qui, in 15 persone (8 adulti e 7 piccoli), la sera di Venerdì 18 Agosto.
Siamo complicati, abbiamo tanti bimbi, bravi sì, ma per loro natura un po’ rumorosi. Per fortuna siamo stati assegnati a piano terra, quindi comodi per dare un’occhiata ai ragazzi che giocano fuori nei momenti di attesa.
Ma c’è una preoccupazione che sta minando la serata: il bosco è secco… non ci sono funghi!
Come farà Cà Cerfogli ad assicurare i porcini fritti e il ragù dei tortelloni?
Non avranno mica cambiato il menù!
O peggio: non dovremo mica mangiare dei funghi surgelati anche qui?
Questo non è un problema per i bimbi che optano tutti per la sicurezza delle tagliatelle al ragù, tranne la coraggiosa Alice che difende il suo piatto di tagliatelle al tartufo nero.
Nel mentre noi 8 adulti, seppur timorosi e un po’ prevenuti, diamo il via alla solita “liturgia” che inizia con i crostini.
Quelli ai porcini non sembrano aver risentito della carestia dei nostri boschi mentre il tartufo nero è un po’ scarico, poco saporito e diluito con molto burro. Nel complesso è comunque un buon inizio.
Il rito prevede i tortelloni di ricotta ai funghi porcini ed è a questo punto che le nostre paure svaniscono: i funghi ci sono e sono pure buoni! Ci diranno in seguito che vengono dalla Francia e, giudicando dal colore scuro, Ivan (il proprietario) ritiene che provengano da boschi di castagno.
Ogni tortellone è un bonbon che esplode in bocca quasi senza bisogno di masticarlo. Porcini saporiti, pasta sottilissima, quasi un velo per contenere la ricotta grassa. Confesso che ho impiegato qualche anno a capire questi tortelloni tanto “estremi”, ma ora ci sono arrivato. A loro modo sono innovativi e possono essere considerati una rivisitazione del tortellone tradizionale. Fantastici.
Terminata l’estasi con l’ultimo tortellone, passiamo ai tagliolini al tartufo. Sottilissimi come sempre, ben conditi con scaglie di un tartufo nero che questa volta ci è sembrato più saporito, anche se qui negli anni scorsi ne ho mangiati dei migliori.
A piatto vuoto, come una visione mistica, ricompare la signora, con un altro vassoio dei tagliolini suddetti, pronta a riempiere nuovamente i piatti, nella commozione generale.
Contemporaneamente un altro cameriere ci offre un assaggio di riso ai funghi, eccezionale, in cui i funghi secchi di sposano con quelli freschi intensificandone il sapore.
Facciamo una pausa in attesa dei secondi, mentre i bimbi, che hanno spazzolato i loro piatti di tagliatelle, chiedono e ottengono un rinforzo di tortelloni burro e salvia. Buongustai!
La maggior parte di noi prosegue con la battuta di fassona con tartufo nero, mia moglie con il carpaccio sempre con la medesima trifola e altri scelgono un vassoio di funghi fritti, abbondante, in modo che ne possano assaggiare tutti. Ho visto passare anche un vassoio di patate al forno…
I porcini alla griglia non li fanno e questo è l'unico inconveniente evidente della carestia di porcini nostrani.
Il livello è molto alto, i funghi fritti sono da premio Nobel, asciutti, saporiti e croccanti, la fassona incredibilmente curata, volutamente insipida con il sale (di Cervia) intorno, vicino al bordo del piatto e coperta di scaglie di tartufo nero con solo un filo d’ olio. Il piatto è molto caldo, in modo che i profumi si liberino al meglio e la carne non risulti fredda al palato.
Un vera goduria, non mi stupirei nel vedere a menù questo piatto a 25 Euro.
Ecco, ho esagerato. Il dolce proprio non ci sta. Il resto del tavolo, bimbi compresi, chiudono con mascarponi ai frutti di bosco, salame di cioccolato o panna cotta.
Qualche grappa invecchiata, qualche amaro e un paio di caffè terminano una cena sontuosa.
Sono state svuotate 5 bottiglie di prosecco e una bottiglia di Bolgheri “il Bruciato” cantina Antinori.
Abbiamo speso 380 euro… ad occhio e croce sono stati calcolati 35 euro per ogni adulto e 100 euro per i 7 bimbi.
Cena meravigliosa in un ristorante unico.
Per dovere di cronaca, un paio di volte abbiamo dovuto sollecitare acqua e vino perché si erano dimenticati di noi… lasciandoci assetati.
Tolto questo piccolo inconveniente non ci sono parole per descrivere la cura, l’ospitalità e la qualità messa in tavola da Ivan e il suo staff.
È passata mezzanotte e ognuno ritorna al proprio paesello di villeggiatura, c’è chi va a Fanano, chi a Pievepelago e chi a Montecreto. Sarebbe impensabile (e pericoloso) guidare fino a Modena.
5 cappelli per Cà Cerfogli, che arriva prima sul traguardo con un buon distacco sugli altri, seppur ottimi, concorrenti della zona.
Imperdibile!!!