………della serie “a volte ritornano”

ero stato a Miseria & Nobiltà una calda sera di settembre dello scorso anno, ricordavo una splendida pizza napoletana, avevo promesso a me stesso che sarei ritornato, poi le tempistiche si sono dilatate ma in questa sera di ferragosto, telefonata e….sono aperti, si va .

Il parcheggio interno è praticamente saturo, parcheggio nella via di fronte ed entriamo, ci accomodiamo fuori, la serata lo consente, dopo poco ci si accorge che qualcosa cade sul tavolo appena apparecchiato, faccio finta di nulla, è cenere che, come durante l’eruzione di un vulcano, ricade a terra………la cottura della pizza nel forno a legna concede un quid in più ma, in questo caso, anche un problema collaterale non indifferente.

Il menù è sempre molto interessante, il menù pizza si è arricchito con le pizze dei quartieri di Napoli, una bella foto a colori di ogni pizza abbinata appunto ai quartieri napoletani (Barra, Poggioreale, Pianura, ecc.), ordino una Pianura (bianca, pancetta, melanzane, stracciatella), la mia collega una Zio Ciccio ( bresaola, pomodorini, rucola e grana) cui aggiungiamo due bottiglie di acqua minerale (gassata+naturale) .

Verso l’acqua e, come qualcun(a) aveva previsto, mi cade un lapillo nel bicchiere………chiediamo il “cambio tavolo” ed il solerte cameriere ci fa accomodare al sicuro, nella parte opposta della distesa estiva, ben lontano da cappe e comignoli ma non da fumatori incalliti..........vabbuò (come diceva quello che ha distrutto un transatlantico), non si può pretendere la perfezione.

La cosa avrà un simpatico strascico, la gentilissima cameriera, che fa sfoggio di uno splendido tatuaggio (non dico come non dico dove)  che ci aveva fatto accomodare inizialmente arriva con le pizze e……..non ci trova, sarà il collega ad indicarle la “giusta via”.

Le pizze sono come le ricordavo, cornicione alto e soffice, interno basso ma non bassissimo, non gommose, molto condite, gli ingredienti non sono stati lesinati e qui potremmo aprire un piccolo dibattito:

io ritengo che la pizza napoletana sia già di per sé più “corposa”, se viene farcita troppo finisce che si fa fatica a terminarla….e sarebbe un vero peccato; proprio per questo, quasi sempre, mi limito a farciture classiche e semplici come margherita, napoli, romana e similari ………..questa volta non ho resistito, questo mix di sapori e soprattutto la curiosità di vedere come si sarebbe  abbinata la stracciatella mi ha fatto fare uno strappo alle mie regole .

Riscontro però un piccolo difetto che durante la notte mi farà alzare diverse volte e mi porterà a bere di tutto e di più………la pasta è sapida, molto sapida e l’aggiunta della pancetta non può che peggiorare la situazione: occorrerà tenerlo presente per la prossima volta.

Le pizze vengono terminate entrambe con un leggero aiuto da parte mia, assaggiando la Zio Ciccio confermo che anche qui non si è lesinato sugli ingredienti ma anche che la pasta è “in eccesso di sale” .

Un sorbetto al limone ed un sorbetto al caffè per terminare la serata e mettere al riparo da una eventuale digestione complicata che diventano entrambi al limone per la mancanza di quello al caffè.

Porzione di sorbetto abbondantissima, servito in una splendida coppa con leggera "nappatura" giallo/limone che a parer mio è bella da vedere ma che, con la sua dolcezza, rovina un po’ il gusto del sorbetto che di per sé è veramente ottimo.

Diciamo che nell’insieme è andata discretamente bene, sul fatto che il prezzo sia leggermente sopra la media lo si vede dal menù pizza, ce ne sono alcune che rasentano i dieci euro !!!!

Un paio di pecche, una di livello ambientale (cenere & lapilli) ed una di tipo mangereccio (sale in eccesso nell’impasto), fanno scendere il giudizio a consigliato senza l’aggiunta dell’issimo , per cui tre cappelli, per questa serata ferragostana, sono  il giusto e sintetico voto finale.

Per la cronaca, da qualche mese, è cambiata la gestione, rispetto alla mia precedente visita, ma non la gentilezza di titolari e personale di sala.

Consigliato!