Pranzo con amiche nella pausa pranzo di un pomeriggio non lavorativo ma denso di impegni domestici (spesa, ritiro figli all’asilo, merenda con gli amichetti…). Diciamo un’ora e mezzo scarsa a disposizione, sufficiente per rilassarci un attimo, fare due chiacchiere e festeggiare in modo molto tranquillo l’8 marzo. Del ristorante greco Kostas si sentono pareri molto discordanti, ma quest’ultima gestione sembra aver voglia di lavorare meglio della precedente.
L’ambiente è molto minimale, oserei dire spoglio. Si entra costeggiando il bancone del bar e seguendo le frecce gli si gira dietro e si entra in una veranda, ben riscaldata, nei colori del bianco e azzurro tipici greci. Tavoli non troppo ravvicinati, tovaglie di carta e acqua microfiltrata, come viene evidenziato anche nel menù. Alcune gigantografie di foto di villaggi che immediatamente riconduciamo all’immaginario ellenico e poco altro.
La cameriera, unica in sala e alla cassa è molto gentile, e dall’accento…greca! Optiamo per 4 menù numero 3 da 10 euro ciascuno, composti da mussaka, insalata verde, acqua e caffè, in più una porzione di crocchette di melanzane (4 pezzi, che ci divideremo in due). Le crocchette sono abbastanza ridotte nelle dimensioni e ahimé con l’interno ancora freddo, abbastanza gustose ma quel nucleo così freddo, al di là del fatto che mi ha fatto subito pensare a qualcosa di congelato e fritto (e al ristorante non vorresti pensare a pratiche che sono di ordinaria amministrazione), non le faceva gustare appieno. Le porzioni di mussaka non sono esagerate ma saziano. A differenza di quelle da me mangiate in Grecia le ho trovate più asciutte, meno unte e non vi ho rinvenuto le patate, però il gusto era abbastanza corrispondente. Un cestino di pitas tiepide tagliate a spicchi ha sostituito il pane. L’insalata verde era classica insalata dolce con alcuni anelli di cipolla, qualche evidenza di carota e una decina di grosse olive nere tipo kalamata; già condita, era gustosa ma dal taglio non appena fatto. Indecise sul dolce (io ho saltato a piè pari perché non amo i dolci troppo dolci, con miele, noci…) alla fine abbiamo preso solo i quattro caffè, Illy, non il mio preferito ma rinomato.
Totale 43 euro. Devo dire che è un’ottima alternativa a un pasto veloce al bar o a una piadina, seduti comodamente al calduccio. Indecisa tra due e tre cappelli mi limito a due per le crocchette artiche all’interno.
PS in menù ci sono 4 menù a prezzo fisso 10 euro, solo a pranzo, uno come portata principale prevedeva fritto misto, uno il pita gyros e il terzo…non lo ricordo. Alla carta sono elencate un po’ tutte le specialità elleniche: crocchette di ceci, zucchine, formaggio, suvlaky, pitas in tutte le salse…
Buono
[airmat]
10/03/2013