Di Ermes ormai è stato scritto in ogni dove ed è stata detta qualunque cosa in qualsiasi circostanza, di qualsivoglia natura da qualche qualunquista, e giacché le mie parole tracotanti sono viepiù utili quanto non richieste mi accingo allora io, vostro signor Conte Mascetti, a dilungarmi ulteriormente in un’ulteriore recensione ultronea se non ultrapetita inerente l’ultra-burbero ma generoso nonché già nominato celeberrimo oste di via Ganaceto.
Ho quasi 2 ore vuote da dedicare alla pausa pranzo e sono in centro a Modena, dove posso andare a nutrirmi?(perché ricordate, chi è di sangue blu non mangia mai, “mangiare” fa molto bifolco… il nobile si nutre; non dorme, ma riposa; non … ma trova sollievo) Ma si va da Ermes!
E’ quasi mezzogiorno, sarà meglio esser lesti ed allungare il passo altrimenti qualche bifolco che va lì (io mi reco, il bifolco va lì) per mangiare potrebbe anche sedersi al posto mio e costringermi ad attender fuor de l’uscio, e un nobile non attende, si fa attendere.
Purtroppo (o per fortuna) da Ermes se ti fai attendere stai fuori e può anche accadere, spesso e volentieri, sì! Spesso e volentieri, mai espressione fu più azzeccata che in questo caso signori miei, poiché qui se aspetti lo fai volentieri! Hemm dicevo che qui ti può capitar di aspettare in piedi la tua bella mezz’ora… sempre che tu non sia assoldato dal buon omone come cameriere di fortuna nel caso ci fosse bisogno di una mano per sveltir l’opera.
Qui sta l’anima della trattoria; il motto che vige è lo stesso del Sergente Maggiore Hartman “Io sono un duro però sono giusto: qui non si fanno distinzioni razziali, qui si rispetta gentaglia come negri, ebrei, italiani o messicani! Qui vige l'eguaglianza: non conta un ca… nessuno” (Cfr. Full Metal Jacket, Stanley Kubrick, 1987) da Ermes è vero ma al contrario, ovverosia qui si è tutti uguali perché si conta tutti quanti, tutti insieme, ed è così che si crea quella CORALITA’ che rende questo piccolo pezzo di storia modenese un luogo segreto del cuore. Forse l’ultimo del suo genere qui nel modenese.
Lo sapete già tutti come funziona, quando arrivi se c’è posto, l’Oste ti fa sedere dove c’è lo scranno libero.Trovarsi a condivider la tavola, qualche fetta di salame e un bicchiere di lambrusco con perfetti sconosciuti non solo è la normalità ma è l’irrinunciabile rito che si ripete e deve ripetersi ad ogni mezzogiorno che si rispetti a Modena, qui da Ermes. Quando ti accomodi lo senti già da subito il calore della gente, le risate, i profumi della città della Ghirlandina e il suono delle posate sui piatti che, in questa trattoria, non è un rumore freddo e metallico ma è un concerto perché ci senti la gioia e la festa anche in un martedì di pioggia; soprattutto in un martedì di pioggia(dato atto altresì che ci son le tagliatelle al ragù)!
Non importa con chi sarai a sedere quel giorno in cui ci andrai, io venerdì ero seduto con una coppia di signori sul maturo andante; lui modenese, lei polacca, marito e moglie, gente squisita e genuina… eppure non ero a tavola solo con loro lo avrete capito, se ci siete stati lo sapete già, qui si è tutti insieme, come ho già detto è l’atmosfera unica creata dalla Coralità.
Ché as ciacàra in dialèt mudnès e i formalismi da giacca e cravatta rimangono fuor dell’uscio assieme a chi è arrivato tardi e aspettano di esser ripresi solo quando si esce con la pancia piena e un sorriso dentro che dura fino a sera.
Che si mangia divinamente lo si è già detto, ridetto, ripetuto e riaffermato e detto ancora tutti, ci sarà anche qui qualche giornata storta, ci sarà già stata per qualcuno e ci sarà sicuramente di nuovo, eppure qui si mangia bene, si mangia sano, come ad un pranzo in famiglia coi parenti.
Svolgimento del pranzo:
Sono stato fortunato e arrivando a mezzogiorno in punto trovo subito un tavolo a cui accomodarmi, previa indicazione perentoria dell’Oste, con altri clienti
I signori a cui mi sono unito stavano già spizzicando l’antipasto composto da salame, pancetta e ciccioli; da bere avevano già stappato un pignoletto. Io mi sono aggregato a loro e ho bevuto insieme a loro, qui è così e ne sono stato entusiasta.
Il primo scappellotto me lo sono preso domandando tortelli Buitoni o in mancanza Giovanni Rana; lui mi ha portato i suoi e come immaginerete hanno retto il confronto. Sono stati tra i migliori mai provati in vita mia, la sfoglia porosa e di un giallo bello carico e sano, così ruvida da trattenere saldamente quel ragù che conoscono tutti, s t r a t o s f e r i c o, ci sono sicuramente più tipologie di carne all’interno e come quello di Pedroni, credo, ha subito una lunga cottura a fuoco basso.
Seconda bottiglia di pignoletto e arrivo dei secondi:
Frittelle di baccalà per tutti. Non mi piace ripetermi come a Paganini, quindi tolgo il tono dubitativo e vi dico che queste, 3, enormi, sono state le migliori della mia vita; per ogni singola componente, la pastella, la frittura, il baccalà stesso che era perfetto, a tranci belli corposi e consistenti … e complimentandomi con Ermes dell’ottimo scongelamento mi sono preso del Gabbiano e il secondo scappellotto, stavolta, col taccuino.
Come contorno i pomodori ripieni, 3 anche questi, saporiti, caldi, ma caldi tipo 3.000 gradi fahrenheit, istruzioni per l’uso: stemperare la lingua nel pignoletto o nella bevanda alcolica assegnata al tavolo.
bensone e caffè e conto al tavolo da Euro 17,50 a persona portato tutto insieme per farci capire che, nonostante la nostra visita gli sia stata gradita, Ermes deve mettere a tavola tutti, perché è sì burbero, ma ha un grande cuore e vuol far uscire tutti col sorriso. Che col sorriso si torna a lavorare meglio e più leggeri.
Quando ti alzi da tavola soddisfatto, per un attimo, dopo aver salutato i tuoi commensali occasionali pensi:
Forse ci incontreremo di nuovo o forse no, ma comunque sia grazie di esser capitati in questa occasione che si ripete ogni giorno a pranzo, dal lunedì al sabato, da più di 50 anni, a Modena, in via Ganaceto da Ermes.
Imperdibile!!!
[draghetto21]
27/09/2012