E' da un tot che non faccio una recensione, tra l'altro non ne ho molte nel mio storico, oggi mi va di scrivere anche perchè sono stato incuriosito da precedenti recensioni su questo locale e poi perchè, fondamentalmente, sono un amante del pesce.
Vi dirò subito che sono in disaccordo con una recensione un pò severa che mi precede, questo non toglie che io rispetti le opinioni e soprattutto i gusti altrui.
Il locale è carino, pulito, sobriamente arredato con tavoli vista legno senza tovaglia e un sasso appoggia posata che in se è un'idea carina e originale. Chi non è abituato, potrebbe obbiettare sul fatto di mangiare senza tovaglia, io parto col presuppposto che il tavolo venga ovviamente igienizzato ogni pasto e pretendo, in un locale come questo, che le posate sul sasso mi vengano cambiate ogni volta, come del resto avviene.
Anche se così non fosse e appoggiassi la posata usata, sul sasso, torno al discorso precedente, tanto il sasso sarà opportunamente lavato ogni pasto.
Veniamo serviti in modo corretto e cortese da una gentilissima cameriera che ci spiega dettagliatamente i piatti, molto particolari e atrimenti difficili da decifrare negli ingredienti, molto originali e azzeccati nella loro unione.
Lo chef si presenta subito come una persona che ci crede tantissimo, e la cosa per me è importante, in questo caso, oltre al credo, c'è anche la capacità, la tecnica e la fantasia tipica di chi forse si ipira alla cucina mediterranea.
Ci viene servita un entrèe di benvenuto, una cosa carina e originale, praticamente le cozze, sgusciate sono appoggiate sopra dei gusci di cozze fatte di pane al nero di seppia, è la prima volta in vita mia che mangio i gusci delle cozze...
In seguito ci viene servito nell'ordine:crudo di tonno al melone cantalupo e capperi di pantelleria, farro palamita zucca e liquirizia, la cattura della seppiolina, involtino "aperto" di pesce spada, sardoncini fritti con panelle e crocchè baccalà confit con fondente di tropea e schiacciatina di patate e capperi tonnarelli con scampetti e lime.
Tutto ottimo, ben presentato, lavorato con cura, abbinamenti audaci ma gustosi.
Due appunti, la fritturina, seppur buona e particolare,a mio parere non si colloca nel suo insieme come consistenze e tipologia di piatto all'interno della degustazione, forse perchè si ispira ad un piatto di strada, umile e semplice, un pò in contrasto con la finezza di presentazione delle altre portate.
L'ultima portata, il primo, a mio parere è risultato ottimo, il gusto che le teste di scampi danno al condimento è per palati che hanno dimestichezza con i gusti un pò forti, può non piacere.
Come vino abbiamo bevuto un Riesling Falkenstein 2010 ottimo, niente acqua.
Alla fine del pasto eravamo assolutamente sazi e soddisfatti.
Prezzo importante, ma adeguato alla cura dei piatti, alla materia prima, e al servizio.
Da segnalare la buona carta dei vini, i grissini e il pane fatto in casa, la buona possibilità di parcheggio.
Da provare.
Imperdibile!!!
[rinod]
25/11/2011
Nel caso della frittura di sardoncini, concordo con la tua osservazione quando dici che il piatto non si colloca nel suo insieme alle altre portate. Quel piatto è oggettivamente il mio cibo della memoria, rappresenta un pezzo della mia identità gastronomica, mi ricorda di scorribande e giochi nei vicolo di Palermo... e pertanto mi rappresenta e faccio fatica a toglierlo dal menù. Penso sia un pò come il tortellino per un modenese.
Tengo conto però della tua osservazione (anche altri clienti mi hanno fatto la stessa osservazione), il piatto è, così come è presentato adesso, un pò "fuori contesto" da tipo di cucina che intendo perseguire.
La tua critica (costruttiva) è uno stimolo a trovare-cercare forme e idee che portare in cucina, cercando di essere il più onesto e coerente possibile verso i miei clienti.