Una recensione lampo diversa dal mio solito stile.
Sono tornato ieri sera nella famosa trattoria da Vito, c'ero stato negli anni '90 quando frequentavo spesso Bologna e degli amici che facevano l'università lì, in questo caso l'occasione era una cena di un gruppo di maniaci del cinema attivo su facebook, qualcuno si conosceva già di persona ma i più no, avevamo quindi deciso di incontrarci e scelto Bologna come meta.
Dopo esserci radunati in stazione ci dirigiamo in via Musolesi dove è prenotato per 10 (in effetti a cena saremo in 9, altri arriveranno più tardi) e vero le 19:30 siamo a tavola, con il locale ancora quasi vuoto (ma si riempirà), già presenti i due bottiglioni da due litri di Sangiovese e due bottiglie d'acqua.
Il cameriere è ruvido e spiritoso come da tradizione, il servizio – nonostante l'affanno della serata piuttosto piena – sarà sempre rapido e anche più solerte di quanto noi richiederemo, impegnati a discutere fittamente di cinema.
Partiamo dai primi ordinando tagliatelle con vari condimenti, una gramigna e qualche porzione di lasagne, la mia scelta; discrete, va detto un po' secche, siccome sono a un capotavola tutti i piatti verranno ammucchiati di fronte a me prima della distribuzione e posso osservare da vicino le tagliatelle degli altri commensali che mi paiono una scelta migliore; non fosse luglio avrei provato i tortellini in brodo, mi sono invece vergognato di ordinarli con la panna.
Per secondo due porzioni di carpaccio con un curioso croissant salato, degli spezzatini, una trippa, un roast beef e per me lo stinco, piatto del giorno che si rivela una buona scelta. Abbondante, cotto bene, carne morbida e non troppo unto, sono l'unico a prendere un contorno, delle patate al forno così così.
Alcuni dolci, per me una corretta zuppa inglese, qualche caffè.
Una parola sul vino: io ne ho potuto bere poco, perché sono in cura per reflusso gastroesofageo ormai da mesi (e infatti è abbondantemente avanzato, cosa che altrimenti non sarebbe successa), ma per essere un prodotto sfuso da osteria è ottimo, per nulla acido, sapido, rotondo, secco, beverino e appagante.
Un conto totale di 199 euro in 9, quindi 22 a testa.
Complessivamente: l'atmosfera non è più, ma da molto, molto tempo, quella di quando ci si poteva trovare Guccini e Dalla quasi ogni sera, ma resta calda e simpatica, e la cucina non è certo priva di difetti ma è comunque dignitosissima, il rapporto qualità prezzo è ancora piuttosto favorevole, e, cosa di non poca importanza in una trattoria-osteria, il vino è buono.
Tre cappelli, ma abbondanti, diciamo tre e mezzo.
Consigliato!
[gi]
03/07/2011
mi spiace per il tuo disturbo..