"Chi vola vale!" (D'Annunzio). Seguiamo dunque il responso del Vate e "atterriamo" nella ridente campagna marzagliese: il locale è subito dietro la piccola torre di controllo, sotto la manica a vento che sventola nel cielo blu. La prima sala è ampia e luminosa, ma ormai comincia a fare freschino e quindi ci accomodiamo nella più intima saletta. L'arredamento è semplice, ma confortevole. Il servizio, gentile e veloce. Una signora ci accoglie e ci recita il menu: cominciamo con la gramigna alla salsiccia, carote e piselli (deliziosa la salsiccia, quasi si scioglie in bocca) e con i tortelloni di ricotta al burro e salvia (belli pienotti, piacevole la sensazione tattile di rotonda consistenza). Mentre gli avventori vicini parlano di piani di volo e di ricette per salvare l'Alitalia, l'attesa del secondo è provvidenzialmente breve: il fritto misto dell'aeroporto (cotoletta con zucchina e melanzana a fette), leggero e non unto.
Del pari gustosa e priva di pesantezze la squisita zuppa inglese.
Ottimo il rapporto qualità-prezzo (40 euro, con acqua e caffè), che ci sbilancia infine nel giudizio complessivo verso i 4 cappelli.
Usciamo a curiosare in pista, dove gli avventori del tavolo vicino si affaccendano ora attorno al loro aeroplanino.
Un aliante con elica (strano!) passa ronzando, decolla, e sparisce fra le nuvolette che pascolano nell'azzurro lassù.

Consigliatissimo!!