Venerdi sera nessuna idea si pensa pertanto di utilizzare la macchina del tempo ed eccoci in breve ritornati a trentanni fa’ quando ancora il locale era in Via Gramsci , all’ingresso ci accoglie sulla parete una scritta che ci conforta “Il Regno della buona Cucina”, solo tre tavoli sono occupati su una ventina a disposizione, i rivestimenti sono in legno e ricoperti di cartoline (un misto di sacro e profano), di foto della Modena che fu, di articoli di giornale dedicati al locale, gli arredi sono più che datati , alcuni grossi tini vengono usati come supporto ad alcuni vasi di piante, infine appesi in aria un paio di gioghi e diversi piatti con dediche varie oltre alla presenza di una innumerevole collezione di bottiglie che mostra tutti i suoi anni . Il cameriere ci accoglie con cordialità e ci invita subito nell’attesa ad usufruire del buffet antipasti ( pizza / erbazzona/ frittate varie / sottoceti misti ) ma in breve verrà smentito dal “pittoresco” Gianni che ci ammonisce e ci avverte che poi non avremmo terminato la carrellata delle minestre , nonostante tutto un abbozzo lo facciamo ma sarà da dimenticare senza appello . Si inizia con un risotto al radicchio delicato buono dove la panna la fa da padrone ma del radicchio non sento per nulla il sapore (mah...) si passa a delle eccellenti tagliatelle al ragù sicuramente a mio avviso il meglio della serata a cui subito sono seguite ( il ritmo e la cadenza delle portate è incalzante quasi da catena di montaggio o meglio da Formula 1 visto che siamo in terra di motori….) da saporitissimi e in verità non tantissimi gnocchi di patate con ragù di salsiccia, per poi passare ad abbondantissime penne al radicchio amare fin troppo come giusto che sia ed inondate anche in questo caso da panna in quantità industriale. A questo punto tutte le spie rosse del nostro motore si accendono comprese le ventole siamo sul punto di abbandonare ma il buon Gianni ci lusinga con una gramigna che si rivelerà discreta ma nulla più che non finiremo e che ci costringerà definitivamente a gettare la spugna … l’attento e gentile cameriere che aveva capito tutto con un sorrisino sotto i baffi che fa intendere tutto chiude la “gara” con una battuta “volete il secondo ???” Due parole sui liquidi un paio di bottiglie d’ acqua e un lambrusco cantina “Bellei” ahimè caldo , nessun dolce come ovvio e nessun caffè . Tirando le somme un buon revival e tanti ricordi , sempre grande il folcloristico e simpaticissimo Gianni con i suoi consueti elastici (ma molto meno di un tempo …) all’avambraccio che ci accoglie con estrema ospitalità ed infine prezzo da “liquidazione totale”.
Alla prossima !!!
Consigliato!
[tata]
14/04/2015