Lo avevamo notato scendendo dalla Val Sesis, una bella costruzione rustica ben ristrutturata, proprio all’inizio dei Piani del Cristo, mi ero avvicinato per vedere il menù appeso ad un albero, pochi piatti della cucina locale ed uno che ci aveva particolarmente incuriosito “porkosauro” ed il mistero rimane.
Sono le 19:45 , tento la telefonata una , due , tre mi do quasi per vinto ma alla quarta qualcuno risponde:
TP: buonasera fino a che ora fate la cena ?
RPDC: fino alle otto e mezza
TP: bene, allora parto subito, siamo in centro a Sappada, fra venti minuti siamo lì in tre
RPDC: fra venti venuti se venite a piedi altrimenti ci mettete meno
TP: adesso partiamo e ci vediamo fra un po’
Aveva ragione il simpatico gestore , in dieci minuti siamo davanti al locale, entriamo, bel salone, interno in legno ed in legno anche tavoli e panche, tovagliato in stoffa anche se un po’ spartano, bel posto !
Ci fanno accomodare e ci portano il menù, ora occorre che ci venga svelato l’arcano, che cosa è il “porkosauro” ?
Il viso del gestore si illumina e ci dice che è una sua idea, un taglio suino molto particolare del peso minimo di 1 kg sottoposto ad una marinatura con una particolare concia e cotto alla griglia, ci si mangia in due ma non è impossibile finirlo anche per una persona sola .
E allora ?? e allora si va di “porkosauro” , Andrea invece preferisce andare sul sicuro con i bocconcini di cervo in salmì con polenta , aggiungiamo una porzione di patate fritte di cui sento la necessità .
Da bere una bottiglia d’ acqua ed un quarto di vino sfuso, un ottimo cabernet .
Tanto per gradire ci viene portato il cestino con il pane ed un bel piatto di pane e lardo: stratosferico, il lardo è dolcissimo, stagionato in maniera eccellente, il colore vira verso il rosa, applausi su tutta la linea.
Dopo pochi minuti ecco i bocconcini di cervo, il piatto è abbondante, la polenta è molle, ottima per raccogliere carne e sugo, riesco ad assaggiare una forchettata: tenerissimo, sapore forte ma discreto come solo una lunga e sapiente marinatura può concedere .
Arriva anche la porzione di patate fritte, belle croccanti come piacciono a me.
Ma ecco, finalmente arriva il protagonista della serata, il “porkosauro” : su un tagliere di legno, con a fianco un coltello affilato per poter competere ad armi pari, una bistecca del peso di circa un kilo, riconosco il taglio della coscia del maiale, praticamente è stato “sacrificato” il prosciutto, ma ne vale la pena, la carne è tenerissima, cotta a puntino, a tratti è ancora “rosata”, il sapore è ineguagliabile, la particolare concia lo caratterizza, c’è anche il lardo esterno con la cotenna, grande idea, grande piatto, si viaggia a 25 euro ben spesi.
Viene spazzato via, probabilmente ce l’avrei fatta anche “in solitaria” ed infatti, non contento, al momento del dolce, che ancora una volta è lo strüdel, io ordine un piatto di frico .
Anche il frico è ottimo, abbonda il formaggio e viene servito con un po’ di polenta, ora sono veramente satollo, diciamo da caffè .
Splendida cena, direi una delle migliori di questa settimana sappadina, ma in questi luoghi si mangia veramente bene, se poi qualche ristoratore si butta sull’originale ed aggiunge un “quid” , allora si raggiunge la “beatitudine della tavola” .
Non c’è bisogno di aggiungere altro, il giudizio non può che essere più che positivo, i cappelli da assegnare non possono essere meno di cinque .
Oltre alla buona tavola, agli splendidi panorami , al Piave che scorre a pochi metri, anche il fatto di disporre di camere (seppure in numero limitato) fa diventare il Rifugio Piani del Cristo:
U N L U O G O I M P E R D I B I L E
Imperdibile!!!
[WuMing]
02/07/2013