Lunedì sera, terminate finalmente le compere natalizie, io e consorte decidiamo di rimanere a Modena per cena, alla faccia della dieta pre-abbuffata di natale
Andiamo al Maestro del pesce, aperto nonostante il lunedì sia il suo giorno di chiusura, questa è una settimana particolare…
Ci eravamo già stati una volta, questa estate e ci eravamo trovati bene, così eccoci qui, in questo pittoresco ristorantino. Fuori c'è un nebbione che non ci si vede e fa freddo, ma dentro sembra di stare in un localino di Napoli magari vicino al mare. Il locale è molto piccolo, e molto buffo: dal soffitto pende una rete enorme, alla quale sono stati aggiunti per l'occasione dei festoni natalizi, alle pareti ci sono fogli con scritte in napoletano o italiano un po' scorretto. Insomma, l'insieme è particolare e un po' kitch, per non parlare del proprietario che serve ai tavoli mentre la moglie sta in cucina: un napoletano verace, molto allegro, cordiale e simpatico, alla buona, che ci serve con familiare cortesia.
Il gestore ci fa subito accomodare a un tavolino, apparecchiato con semplicità ma pulito, e ci avvisa che ci avrebbe preparato un antipasto tanto per gradire e che poi avremmo dovuto dirgli se proseguire con il pasto completo oppure no. In realtà, questa frase ce la dice anche dopo averci portato i primi e pure dopo averci spiattellato i secondi, senza lasciarci molta scelta. Comunque i piatti sono buoni, le porzioni non abbondanti e noi siamo affamati così mangiamo tutto con gusto.
Dunque, nell'ordine arrivano:
- due antipasti composti da un'insalatina fredda di mare, una frittella di baccalà e una di bianchetti, una cozza gratinata, una bruschetta col pomodoro, alici marinate, salmone
- due spaghetti allo scoglio, conditi con pomodoro, seppioline, cozze e vongole
- due piccole orate al forno condite con prezzemolo, un gambero e un piattino di frittura per due, con due triglie oltre ai soliti calamari e sardine
- un piattino con due dolci a testa: c'era una fettina di tiramisù e una di una torta non ben identificata ma buona.
Da bere solo acqua (non abbiamo voluto il vino), un limoncello e due caffè.
Il conto di un simile pasto lì sarebbe di 30 euro ma per la settimana di natale l'ha alzato a 35 :-(, così abbiamo pagato 70 euro tondi.
Complessivamente, tutto buono ma nulla di particolare o eccezionale, soprattutto abbiamo trovato le stesse pietanze che avevamo mangiato d'estate, il che ci fa supporre che il menu cambi raramente. Siamo stati comunque bene, unico neo: la sala è un po' freddina!
Consigliato!