Dopo un pomeriggio passato a lavorare nell’orto è molto tardi e la voglia di preparare la cena nulla, perché non provare questa pizzeria davanti alla quale passiamo sempre? E’ una sera feriale e il locale non è molto frequentato, due tavolini da due e una tavolata da 6 persone che sono qui per mangiare il pesce e i piatti che uscivano dalla cucina erano allettanti. L’insegna fuori recita specialità pesce, specialità carne alla griglia, quindi non so, noi siamo qui per la pizza.
Veniamo fatti accomodare in un tavolo lontano dagli altri occupati così coi bambini stiamo più tranquilli, si vede anche un po’ di TV che fortunatamente è tenuta col volume molto basso.
Un piatto di tagliatelle al ragù per i bambini, abbondanti, buone, e la solita marinara e Napoli. La pasta della pizza è molto bassa, pur essendomi assicurata al momento dell’ordinazione che non la volevo tirata, e non mi entusiasma nemmeno a livello di sapore e lievitazione; il condimento va meglio, il pomodoro è buono anche se non c’è molto aglio. Due coca cole in lattina e una bottiglia d’ acqua e un caffè per chiudere. Nel conto ci vengono addebitati solo 3 coperti.
Il cameriere era straniero e molto cordiale, l’atmosfera famigliare, mentre stavamo pagando è uscita una signora dalla cucina, col grembiule, e ha chiesto ai bambini se gli erano piaciute le tagliatelle!
Una cosa che ho apprezzato: sul tavolo c’era il listino dei dolci (crostata della nonna, zuppa inglese, torta al limone, di ricotta e pere, babà, cheesecake ai frutti di bosco…) e semifreddi ( tartufi bianchi e neri, tiramisù, profiterole…) con chiara l’indicazione della ditta che li produce. Lo ritengo serio a fronte di altri locali in cui ti trovi la sorpresa del dolce di produzione semi-industriale solo quando te lo servono a tavola mentre se ordini una zuppa inglese a Modena te la aspetti come quella che ti faceva la nonna!
Per la pizza, che è quanto ho mangiato io, sono indecisa tra uno e due cappelli, arrotondo a due per tutto il resto. Per il pesce andrebbe provato….
Buono