Ho pensato di scrivere questa recensione come se fosse una lettera alla titolare. L'idea mi è venuta così, ed ho allora variato la mia prima stesura, in stile comico-polemico, in questa più impegnativa di tipo epistolare.
« Cara Signora,
Le scrivo questa mia per spiegarLe come è andata la cena alla quale ho partecipato lunedì 18 Maggio corrente mese. Era una festa a sorprsa per il compleanno di mio fratello, i suoi “primi cinquant'anni”.
Cinquant'anni. Io ci sono già passato, ma per mio fratello è stata la prima volta….. Speriamo di festeggiare anche i secondi…….
Cena a sorpresa. Mi aveva telefonato qualche giorno prima mia cognata, informandomi dell'evento e chiedendomi consiglio sul menù che poteva far preparare al Suo ristorante, dove aveva deciso di festeggiare l'evento.
Sinceramente non ero mai stato a mangiare da Voi, ma mi sembrava di aver letto e sentito buone cose, il Vostro omologo in Viale Amendola lo conosco, conosco tutti gli altri locali del Vostro enturage, per cui mi andava bene. Dopo breve conciliabolo, ci orientiamo infine su un giro antipasti e grigliata di pesce, senza primi od altro.
Noi arriviamo puntuali all'appuntamento.
Il Suo locale è sperduto nella campagna appena fuori Modena, una laterale della Contrada, in Stradello Fornaci. Quello stradino stretto che, venendo dalla via Giardini, parte a destra a livello della ferrovia per Sassuolo. Un po' impervio l'imbocco a causa delle rotaie, ma anche stretto…..bisogna far attenzione al fossato, non sarebbe la prima volta che qualcuno va a rane….
Fatti cinquecento metri sulla sinistra si intravede una vecchia casa colonica ristrutturata e pittata giallo Modena, sembra nuova di pacca, si entra dal cancello e si approda in un vasto parcheggio con palme qua e là . Molto di effetto lo spazio dedicato alle vetture, enorme, sembra di essere a Posillipo…..manca solo il mare….. quanto deve mancarLe il mare, cara la mia Signora…..
Si entra nel locale, sulla destra la reception-bar, dove troneggia Lei nel suo impeccabile vestito giallo, e sulla sinistra il regno del pizzaiolo.
Appena entrati siamo accolti da una cameriera mora, carina, i tratti del viso asiatico-sudamericani, tutta vestita di nero con grembiulone rosso. Ci dice di accomodarci nella sala in fondo. Percorriamo tutto il locale per la sua lunghezza. Stanzone lungo con i tavoli ai lati, belli, larghi, grande spazio. Tutto vira, strano, al rosso. � un colore che deve piacerLe moltissimo, cara Signora. Le sedie sono vecchio stile con seduta e appoggiaschiena in pelle rossa, il legno è bianco per far esaltare maggiormente il colore predominante. Le pareti sono dipinte con varie tonalità del rosso e dell'arancione raffiguranti panorami partenopei. I finestrini presentano vetri lavorati e satinati, alle pareti quadretti in tema, adagiati sul lato superiore di strani apparecchi che scambio in quel momento per illuminatori, come per risaltare con retroilluminazione le raffigurazioni delle tele, sicuramente d'effetto, se accesi.
Ovviamente non mancano le marocchinerie, d'altra parte chi vive lontano da casa ama circondarsi di tutto ciò che può ricordare il suolo natìo.
Sinceramente, però…….senza parole. Questo non è decisamente il mio gusto, ognuno ovviamente ha il suo, ma questa ostentazione del rosso e del “falso” antico mi sconbussola la testa, mi opprime. Colonne e colonnine in gesso bianco, lampione in stile, statua di Venere, addirittura una fontana finta attaccata ad una parete con tanto di acqua che scorre, un balconcino illuminatissimo con due sedie sopra l'ingresso, irraggiungibile, il pavimento che rievoca l'acciotolato delle strade napoletane, abat-jour con paralume a fronzoli stile “casa chiusa dell'Ottocento”, lampadari enormi a gocce, illuminazione quasi a giorno.
Me lo sussurri in un orecchio, Signora, ma quanto Le costa la bolletta dell'elettricità ?
Il colpo d'occhio è notevole, sul momento ti sembra di entrare in un buco spazio-temporale, di essere in un altro mondo e in un altro tempo. A me sinceramente non piace, non piace questo stile, troppo “opprimente ed opulento”, sono colori caldi ma mi respingono. Preferisco colori più tenui e arredamento più informale. Qui sembra di essere nel Gattopardo……
Arriviamo nella sala che ci ha adibito. Gran tavolata quadrata, al centro, rimasto vuoto, ha posizionato un vecchio carillon a manovella, di quelli portatili, grande come un giradischi, con i suoi cerchi di cartone traforati…. indubbiamente affascinante….., complimenti Signora, bella idea.
Piano piano arriviamo tutti alla spicciolata, noi fratelli con famiglie, i due vecchi, gli amici più cari del liceo. Ne manca solo uno, viene da Roma e il treno, immancabilmente, è in ritardo di un'ora. Siamo in 15 e aspettiamo il festeggiato e la sua signora, così poi saremo in 17. Lo ha convinto a venire qui promettendogli una cena intima, quelle a lume di candela, non si immagina cosa in realtà abbia preparato per lui.
Se non ci fossero stati gli amici, saremmo stati in 13…..bei numeri, da giocare al lotto, che ne dice Signora, ce li giochiamo insieme?
Ecco, cara Signora, qui debbo farLe un appuntino, vorrei parlarLe dei suoi camerieri, gioie e dolori di tanti ristoratori. Quello che non so è se il loro comportamento è dettato dal loro “modus operandi” o da un Suo suggerimento comportamentale.
Incombono come avvoltoi sulle nostre teste, scalpitano per portarci da mangiare. Frenesia che non capisco, avevamo stabilito un orario e quell'orario sarebbe stato, con un margine di dieci minuti di ritardo. Non ho capito perché ogni tre minuti il Vostro capocameriere comparisse, non chiamato, e dopo averci squadrati e contati, ci chiedesse tutte le volte se poteva cominciare…. gli avevamo spiegato che senza il festeggiato non avremmo mai potuto cominciare e che, al suo arrivo, sarebbe stato avvertito immediatamente. Gli abbiamo concesso di portarci da bere. Ma lui, imperterrito ricompariva, ci contava e si stupiva….. Signora, spero bene che non ci fosse Lei dietro questa insistenza?
Finalmente si spegne la luce.
Sul fondo si stagliano le due figure, arriva mio fratello che, ridacchiando, abbraccia e saluta tutti, non so se per la sorpresa di cotanta gente o per il mancato cenino intimo…. scopro poi che nel parcheggio ha riconosciuto l'auto di mio padre e quella di mio cognato….inconfondibili se parcheggiate vicine….
A questo punto finalmente i camerieri, felici, posso dare inizio alle danze.
Io però, prima di addentrarmi nel merito di questa cena, cara Signora, vorrei spendere due paroline sul servizio del Vostro locale, che è stato impeccabile e preciso, se vogliamo dirla tutta. La ragazza cortese e gentile, silenziosa si aggirava tra di noi portando pile di piatti enormi e pesantissimi. Ma Signora, non prova un po' di pietà per le ragazze che ha assunto, a far portare loro delle vettovaglie di cotal impegno?
Il Vostro capo cameriere, invece, è stato sì preciso, non me ne voglia Signora, queste ribadisco sono le mie impressioni, ma invadente, pressante e pedante, con un tono di voce strano, profondo, quando parlava con qualcuno si abbassava e avvicinava il suo viso all'interlocutore, un po' troppo, quasi volesse confidare qualcosa in un orecchio, piano piano, in una maniera esageratamente confidenziale, secondo me si era preso troppe licenze quella sera. Comportamento troppo istrionico.
C'è a chi piace così, ma a me il fiato sul collo infastidisce, molto. E poi un cameriere mi può chiedere una, due volte se tutto va bene, ma di continuo è un vizietto fastidioso…. Sembrava ostentatamente interessato ai nostri discorsi, non si perdeva una parola delle nostre chiacchiere, ed interveniva pure, con battute più o meno spiritose, forse parlava più di noi. Io posso capire che volesse rendere più gioiosa la cena, perché queste cene familiari, con amici di vecchia data, sono di solito improntate sulle chiacchiere, baci e abbracci, come stai, quanto tempo, ma che cavolo fai di bello nella vita adesso, a casa tutto bene, ah hai divorziato…, oh scusa non sapevo fossi vedovo…, ma come hanno fatto a rintracciarti, sei sempre il solito goldone, quanto ci siamo divertiti, bei tempi quelli, ti ricordi…., e quella volta….., …… e giù di lì……, ma il troppo stroppia…. quando ha detto che lui è palermitano una volta, basta, lo abbiamo sentito e capito, non serve dirlo ogni cinque minuti…
Scusate lo sfogo, Signora, ma quella sera tra il caldo e il cibo e il cameriere impiccione, forse mi sono stancato un pochino. Nella sala non c'è l'aria condizionata, solo vetrate aperte a vasistas, una di fronte all'altra, di cui una poi spalancata sul cortile interno, l'altra mantenuta semi chiusa con la scusa che si affacciava direttamente sulla strada e passavano le macchine, ma se siamo in piena campagna Signora mia, ne saranno passate tre, quattro, stradello Fornaci lo percorrono pochissime persone…. Comunque il caldo si è fatto sentire micidiale, 32 gradi, scusi l'ardire, Signora, quando mi sono alzato per andare alla toilette (bellissima, con tutti i confort ultramoderni, adattissima agli handicappati), seduto oramai da un paio d'ore su quelle sedie un po' scomode e in pelle, non adatte ai climi torridi, mi sono subito sentito a disagio perché avevo le gambe bagnate dal sudore, spolto….terribile.
Ho notato poi che anche nell'altra sala non c'erano i condizionatori, o perlomeno non mi è sembrato, se c'erano erano spenti, Lei successivamente mi ha poi spiegato, a fine cena, che quelli che io avevo scambiato per strani quadri altro non erano che degli split……??? E che Lei non si aspettava che scoppiasse il caldo tutto così all'improvviso….. Scusi, cara Signora, ma era già qualche giorno che c'era un caldo infernale….
Dimenticavo, Signora, anche due paroline sulle Sue imponenti tende. Tra di noi c'erano anche cinque ragazzini/e, i miei nipoti, che ovviamente hanno mangiato pochissimo e poi si sono dileguati a giocare nel cotile esterno. Per uscire nel cortile passavano attraverso il finestrone spalancato, dove le tende erano state raccolte per permettere il passaggio dell'aria….e, suppongo, non solo. Ad un certo punto qualcuno è venuto a dirci che Lei chiedeva di dire ai ragazzini di fare il giro dentro al locale piuttosto che passare di lì…..perchè Signora? Temeva che le Sue tende potessero rovinarsi? ….in compenso una cameriera, per darci un po' di refrigerio, ne ha staccata per sbaglio una un po' dalla guida…. Le dico sinceramente, se ci teneva tanto, perché le ha messe in un ristorante? E se un cameriere fosse scivolato con un piatto colmo e le avesse imbrattate, lo avrebbe fustigato? E lui avrebbe fatto meno danno di un ragazzino che ci passa vicino???
Ancora Signora, un appunto, mi consenta. Il menù era stato concordato precedentemente. Antipasti caldi e freddi, tra cui la classica insalata di mare che non abbiamo visto, e grigliata. Punto.
Invece è arrivato di tutto e di più e alla fine il prezzo (per chi doveva offrire) forse è lievitato. So che mia cognata, dopo una serie di tira e molla ha pagato 800 euro per 17 persone. Però, mi consenta, Lei voleva farle pagare anche il diciottesimo commensale che è arrivato alle 23.00 ed ha mangiato i nostri avanzi freddi (non sono stati nemmeno riscaldati), poi ha calcolato i cinque monelli come adulti, ma che non hanno mangiato da adulti, scusi cara Signora, ma qui ha mancato decisamente di tatto.
Lo so Signora, che forse non gliene frega niente, ma io queste cose le ho vissute e mi sono permesso di parlargliene col cuore in mano.
Ho avuto il vezzo di chiederLe quale sarebbe stato il prezzo finale, se chiunque fosse venuto a mangiare questa cena, senza aver concordato nulla: “Non meno di 65 euro a testa”.
Signora, guardiamoci negli occhi…..è sicura?
Comincia la cena, mi verrebbe quasi l'istinto di definirla “delle beffe”.
In tavola ci sono il pane a fette, buono casereccio, e pizza gnocchino a spicchi. La pizza, so che è la Vostra specialità , e non Vi siete smentiti. Il gnocchino è mondiale, anche dopo un'ora la pasta non è tirona, anzi. Fenomenale, onore al merito al pizzaiolo.
Da bere c'era acqua gas e nogas, e due tipi di vino bianco, un frizzantino e uno fermo, entrambi della casa vinicola “Le antiche mura”, un Soave del 2008 e un Cortese del 2007. Decisamente non all'altezza, ma soprattutto non alla temperatura giusta, di modo chè si sono scaldati subito, e i successivi non sono arrivati freddi. Ma perché non avete pensato di affiancare a qualcuno di noi i portaghiaccio da pavimento, per tenere le bottiglie in fresco? Avrebbero avuto maggior successo.
La debbo comunque ringraziare per la cortesia che ha dimostrato verso mio padre concedendogli di portarsi da casa una bottiglia di Dom Perignon del 1998, già debitamente raffreddato. Grazie ancora Signora per la sensibilità dimostrata con questo gentile gesto verso una persona anziana che voleva fare un bel regalo al proprio figlio.
Ã? ora e cominciano ad arrivare gli antipasti:
* ciotole bianche quadrate con fondo di foglie di radicchio trevigiano, con dentro pezzettoni di sgombro in salsa rosa. Veramente notevoli.
* seppie tagliate alla julienne con melanzane sott'olio. Speciali.
* piattone di alici marinate, ma non le solite alici, veramente gustosissime.
Pausa
* moscardini ai fagioli borlotti con un sughetto ai pomodorini da far accapponare la pelle, se non ci fosse stata mia moglie li mangiavo tutti.
* cotolette di alici. Praticamente alici impanate e fritte, veramente una bella e buona idea.
* frittelle di bianchetti all'aceto balsamico. Queste erano da Oscar. Pastella morbidissima e saporitissima, non unte e spruzzate di aceto balsamico …..meglio che non mi addentri nelle sensazioni che ho provato…..
* soutè di cozze e vongole normali e veraci. Buono, cozze un po' piccole, tutto ben spurgato.
A questo punto molti di noi sono già satolli, la cena potrebbe anche finire qui. I bimbi già da un pezzo scorrazzano dappertutto e le chiacchiere volano. Arriva quel simpaticone del capo-cameriere, era in giro per la stanza anche prima, ma ero troppo impegnato a gustarmi i Vostri pregievoli antipasti, che non ho avuto tempo per curarmi di lui. Si avvicina a mia cognata e le comunica, col suo fare istrionico, che adesso avrebbe portato il risotto alla marinara.
Il risotto alla marinara????
Ma avevamo detto niente primi!!!!
Signora, perché??? Perché questa decisione estemporanea, voleva far bella figura con tutti noi, ci stava già riuscendo appieno, ma con questa portata si è un po' rovinata la piazza….anche per le insistenze del suo subalterno.
Nonostante le voci di protesta, “Lo eviti per favore, siamo quasi pieni”, lui insiste, molto, troppo. L'unico modo per zittirlo è cedere. Passano due minuti e il risotto arriva fumante, segno che era già stato cotto prima ed era già pronto, a tradimento.
Pessimo, Signora, mi scusi, ma Lei lo ha assaggiato? Non sa assolutamente di nulla. Il pesce non ha sapore, ma c'è, il sugo è in bianco, ma non sa di pesce. L'unico sapore che ho avvertito è quello del burro….. probabilmente mantecato al burro con panna o latte, riso carnaroli decisamente scotto…..
Un tonfo, Signora, da Lei non mi sarei aspettato che potesse scivolare su un chicco di riso…..
Lui, trionfale, perché abbiamo mangiato il riso, ritorna e ci porta le boccette dell'olio, dell'aceto e il macina-sale. Fa un paio di battute, che non colgo, sui tortellini in brodo e sull'aceto balsamico asserendo che adora i tortellini (ruffiano) e poi sparisce, la ragazza ritorna con ciotole di insalata mista, solo foglie di radicchio trevigiano, poco verde, mi ispira poco, non la tocco, mi piace di più quella mista che faccio a casa mia, se vuole Signora, Le manderò la ricetta….
Torna il nostro incubo e comunica che adesso porterà qualcosa di gratinato, poi la grigliata e poi la frittura…..
Ancora? La frittura? I mollusci gratinati? Ma non si era detto solo antipasti e grigliata? Perché tanta roba, Signora? Non erano così gli accordi. Mi dica sinceramente, chi voleva conquistare quella sera?
Molti insorgono.….. Colgo alcune frasi della discussione, riusciamo ad evitare la frittura (peccato, io l'avrei forse sentita…) ma i graten e la grigliata dovevamo assolutamente mangiarli, anche perché erano già cotti. COME GIA' COTTI??????
Signora, ma si rende conto che il suo cameriere, in tutto quel fiume di parole che ci ha sciorinato per tutta la cena, si è anche tradito da solo, e ha tradito anche Lei…. Ma che gioco stavate giocando? Prima ci si accorda, poi si fa quello che si vuole, poi si prepara più portate del convenuto, perché poi sono già state cucinate?… Ma il pesce non dovrebbe essere cotto e mangiato??? Signora, sa cosa Le chiedo, non so come dirglielo, ma visto che siamo oramai in confidenza, il pesce era di giornata?
Arrivano due enormi vassoi d'acciaio con capesante, cozze e cannolicchi gratinati. Ne arrivano solo due e per metà tavolata perché: “Abbiamo la cucina troppo piccola e non riusciamo a cuocere tutto insieme…..” comunica il Suo uomo.
Avete la cucina troppo piccola??? Ma se io ho mangiato in posti dove la cucina praticamente non esisteva e sono stati in grado di preparare per almeno trenta persone senza battere ciglio. Signora, questo è un vero mistero partenopeo, siate più sinceri, fareste più bella figura.
Le capesante sono decisamente buone, passabili le cozze, il mollusco però sparisce nel ripieno, tristi i cannolicchi, troppo secchi e ….. direi proprio, riscaldati.
Signora, stiamo cadendo sempre più in basso….
Arrivano due soli piatti con gamberoni ai ferri, io li ho solo visti passare, ma il festeggiato ha commentato che non erano freschi e li ha lasciati lì, di lui mi fido ciecamente... A me è arrivato un altro piatto con spiedini, ognuno dei quali recava un foglietto di carta velina bianco di non ricordo quale mollusco, bruciacchiato e rinsecchito, tra due gamberetti sunsi, duretti e quasi immangabili. Non sono riuscito a finire nemmeno uno spiedino. Questa grigliata, cara Signora, rasentava l'ignominia.
Le patate fritte non erano male, anzi.
Poi finalmente un lampo a ciel sereno.
Melanzane a cubetti in un sugo tipo parmigiana, con pomodorini dolcissimi, di una bontà strepitosa. Ero pieno e stanco, avrei però rubato il piatto per portarmelo a casa. Complimenti, nel mezzo del quasi totale sfacelo siete riuscita a coniare una moneta d'oro e a presentare un piatto degno della Sua signorilità .
Poi improvvisamente si materializza dal nulla “Lui”, il nostro istrione, con una teglia in mano, si apparta in un angolo, trabacca per un paio di minuti e ci serve il pesce alla griglia…..secondo lui pulito, secondo me non lo sa pulire. Mi sento di doverlo assolvere, inizialmente, forse la stanchezza e il caldo hanno fatto la loro, ma poi quando si è vantato di quello che ci ha servito, qui veramente abbiamo rasentato il ridicolo.
La gallinella l'ho riconosciuta solo dalla forma, aveva avanzi di testa che giacevano nel piatto, il sarago presentava tutta la pelle attaccata ed era impossibile da togliere, troppo cotto, l'orata era completamente piena di lische. Me ne sono piantate due nel palato, ho fatto finta di niente, poi ho spostato il piatto e ho abdicato!!! Non perchè fossi sazio, ma perché oramai avevamo toccato il fondo.
Ho sentito dire che c'era anche della coda di rospo, io non l'ho vista.
Signora, a quattr'occhi, ma Lei assaggia mai quello che esce dalla Sua piccola cucina?
Fine di tutto, arriva un ottimo sorbetto al caffè, viene portata la torta al festeggiato. La torta era una classica torta di frutta doppia raffigurante il numero 50 e da un lato una specie di giochino per bambini con un carillon a forma di fiore che suonava “tanti auguri” e delle candeline sui petali che ruotavano intorno al calice.
Dulcis in fundo.
Giro amari con carrello, un goccino e via, non bottiglie in tavola. Io ho saltato. Però lui avrebbe dovuto lasciare le bottiglie sulla tavola, come si conviene in questi frangenti.
Benedetta Signora, sono comunque rimasto deluso. Gli antipasti e i contorni le note migliori, il resto da definire ancora, per ora lascia ancora a desiderare. Il servizio è buono, ma vorrebbe solo un po' più silenzioso e discreto.
Certe portate meritano da sole di venire a trovarLa.
Ho notato in un angolo della prima sala un piano elettrico e una chitarra per suonare dal vivo. Il cuoco infatti si è esibito verso il tardi alla chitarra elettrica strimpellando sapientemente e ottimamente, direi un connubio Franco Cerri/George Benson. Ottimo, molto bravo, molto più bravo col jazz che col pesce, oserei dire..
La saluto, cara Signora, speriamo di incontrarci nuovamente in un prossimo futuro, e speriamo che siano finalmente tutte rose…..rosse, ovviamente. »
A-v salut magnadôr bóss, arváddres….
Consigliato!
[Patatone]
22/05/2009