Casualmente le mie "giovani" ex compagne di classe hanno prenotato una cena proprio l'8 marzo, per fortuna in un locale di mia conoscenza (dove non sono stati organizzati spogliarelli per sole donne e altre amenità del genere, ma ci hanno omaggiate di un sobrio mazzo di mimose).
Massimo, che io conosco da tempo, ci accoglie in modo informale, con simpatia, molto calore e ci propone alcune pietanze fuori menù:
-per antipsto tortino di asparagi con crema di formaggio, molto delicato e morbido,
- risotto alla milanese con ossobuco, ottimo
- riso venere con crema di parmigiano reggiano, saporito e originale il contrasto di colori
- paccheri con sugo di cinghiale, gustoso anche se il tutto risultava leggermente asciutto per le mie abitudini.
Ho scelto di accompagnare i paccheri con Aulente Sangiovese San Patrignano, che ha una bella alcolicità e un tannino giovane.
I desserts sono stati mondiali: torta di pere e crema con salsa al cioccolato e crostata di amarene brusche (ne porterei a casa una intera).
L'Oca Bianca propone, inoltre, un menù curato e "alleggerito" da fronzoli rispetto al passato, con una tradizionale proposta di tigelle, gnocco fritto e ottimi salumi (già assaggiati in precendenza) e una piccola carta dei vini. Mi permetto un suggerimento: darei più spazio ai vini del territorio: i lambruschi, i frizzanti in genere, sono in ascesa e di più facile abbinamento.
Conto di 95,00 euro scontati a 90,00. Direi un buon rapporto qualità-prezzo e per questo ve lo consiglio vivamente.
Bella e piacevole serata!
Consigliatissimo!!